SESTO CALENDE Atti di bullismo all’Isis Dalla Chiesa di Sesto Calende: la denuncia arriva dai genitori di uno studente che hanno inoltrato un esposto protocollato al comando dei carabinieri di Sesto. Il documento – inviato per conoscenza al dirigente scolastico Renata Santarossa e al consiglio d’istituto, al provveditore agli Studi di Varese Claudio Merletti, al direttore dell’ufficio scolastico regionale Francesco De Santis e al sindaco di Sesto Marco Colombo – descrive i fatti, riferiti dai genitori, avvenuti fra metà ottobre e il 14 dicembre.
Gli atti di bullismo si riferiscono a reiterate e pesanti offese al giovane studente forse un po’ sovrappeso e al tentativo ricorrente di far ricadere su di lui la colpa di azioni commesse da altri in classe. Ma non si limitano alle ingiurie verbali: nell’esposto si parla anche «d’accerchiamenti, pugni e riprese con il telefonino, atti osceni commessi ai danni del giovane, spintoni e botte».
Una situazione di cui qualche docente pare fosse a conoscenza. «Durante un tentativo di fare un video con percosse – scrivono i genitori della vittima – il ragazzo è scappato verso una professoressa, la quale accortasi del fatto ha chiesto di cancellare il video senza prendere provvedimenti in merito. Altro video fu fatto dal gruppo mentre uno gli saltava addosso e gli altri riprendevano, procurandogli male fisico, e questo succedeva in un’ora buca senza la presenza di professori».
I genitori stigmatizzano come «scarsa e intempestiva l’attenzione dedicata dai vertici dell’istituto ai fatti accaduti» e accusano il mancato ricevimento di «alcun segnale da parte delle autorità scolastiche provinciali e regionali». Una situazione lesiva per lo studente che ha indotto i genitori a ritirare il ragazzo dalla scuola. «Questo stress psicologico ha avuto conseguenze a livello di rendimento scolastico e a livello fisico con frequenti emorragie nasali» spiega il padre, venuto a sapere degli episodi di bullismo dalla confessione di un compagno del figlio. I genitori si sono rivolti ai vertici della scuola, ma senza esito.
Sulla vicenda arriva la replica della preside Santarossa, pronta a fare chiarezza sulla vicenda: «Quanto successo è una cosa fortemente lesive della dignità delle persone – commenta – Manifesto piena solidarietà alla famiglia del ragazzo. Lunedì prenderò delle misure su quanto accaduto: ognuno dovrà assumersi la propria responsabilità».
b.melazzini
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