Le case si mangiano la terra Spariti duemila ettari di verde

VARESE L’urbanizzazione “si mangia” il suolo di Varese. Lo dice il Rapporto 2012 del Centro di ricerca sui consumi di suolo realizzato da Legambiente con il Politecnico.
I dati che ne emergono sono allarmanti: in otto anni sono stati urbanizzati mille e ottocento ettari in tutta la Provincia. Una cifra che, per dare un’idea, è superiore alla metà della superficie della città di Varese. E arrivano quasi a mille gli ettari di suolo agricolo persi nello stesso periodo di tempo.

/>Il dossier fotografa lo stato di emergenza in cui si trova tutto il territorio provinciale. E su Varese città, i numeri non sono più incoraggianti.
Dal 1999 al 2007 la superficie urbanizzata della città giardino è stata di 28 ettari (su un’estensione complessiva di 5.460), con una conseguente scomparsa di sei ettari di suolo agricolo e più di 30 ettari di boschi e di ambienti seminaturali.
Trasformando gli ettari in metri quadrati, la sproporzione è ancora più evidente: 280 mila metri quadrati urbanizzati in otto anni. Un’espansione paragonabile agli anni del boom economico e della ricostruzione dopoguerra. Un altro dato che emerge dalal ricerca riguarda la Lombardia nel suo completto. Sarebbero 130 mila i metri quadrati di prati, campi coltivati e boschi che quotidianamente vengono distrutti in Regione.
A rendere noti i dati del Rapporto 2012 è Legambiente che adesso chiede alla politica di intervenire, attraverso scelte urbanistiche diverse.
«Una netta inversione di tendenza è quello che chiediamo alla politica – dichiara Alberto Minazzi, coordinatore dei circoli del Cigno Verde a Varese – Il consumo di suolo è infatti in primo luogo l’effetto di scelte urbanistiche la cui responsabilità è in capo ai Comuni. Per questo ciascuno di essi deve dotarsi di un proprio e coerente censimento dell’uso del suolo prima di assumere qualsiasi decisione.  Si sente sempre di più la mancanza di un’adeguata “contabilità”, e ciò depotenzia qualsiasi politica di contrasto degli sprechi di una risorsa strategica qual è il suolo agricolo e forestale».
Altro tema decisivo, secondo il coordinatore di Legambiente, è quella della fiscalità.
«È ora di fornire strumenti ai Comuni che possano incentivare il recupero di aree già urbanizzate – aggiunge Minazzi – Non bisogna costringerli a considerare gli oneri di urbanizzazione per interventi su suolo libero, la risorsa principale per il proprio bilancio».

s.bartolini

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