lettera 08.01.13

Dicono che Togliatti (il ?migliore? dei servi di Stalin) consigliasse ai suoi vassalli-compagni : ?Calunniate, calunniate qualcosa resterà?. Sembra questo il metodo adottato da Berlusconi e dai suoi lacché (giornalisti e clientes !) per ?far? campagna elettorale. Quanto sono attuali e veri due versi di Giuseppe Giusti ? Le teste di legno fan sempre del chiasso? (Giuseppe Giusti ?Il Re Travicello? 10-11).
Carlo Mario Passarotti Gallarate Le calunnie non c’entrano. Le fantasie sì. Le campagne elettorali sono sempre all’insegna

dell’irrealismo. Non c’è chi si sottragga, in maggiore o minore misura, alla regola. Si derubricano le difficoltà, si moltiplicano le promesse. Bisognerebbe usare, per rispetto dei cittadini, il linguaggio della verità, ma la verità è che si privilegia il linguaggio tout court. Il linguaggio inteso come profluvio di chiacchiere. La legge elettorale, che vieta le preferenze e delega il diritto di nomina ai partiti, non aiuta a cambiare queste modalità propagandistiche, semmai le incentiva. Oltre che criticarla, se ne potrebbero correggere gli effetti, ciò che il Pd ha fatto istituendo le primarie per i candidati. Gli altri non hanno istituito nulla. Un cambio di marcia forse verrà, almeno in parte, dai confronti televisivi diretti fra i leader, un dibattere che nel 2008 indecentemente mancò. Se Monti, Bersani e Berlusconi manterranno l’impegno dato (e lo dovessero concedere anche Grillo e altri) ci faremmo un’idea meno vaga e più realistica di ciò che vogliono (possono) fare per il Paese. Un conto sono le comparsate individuali con intervistatori (talvolta) compiacenti; e un conto le sfide con risposte obbligate a domande (sempre) incalzanti.

s.pusterla

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