Luino, storia di una rinascita Così la Ratti conquista il mondo

LUINO Rinascere si può, con passione e sacrifici. Da soli. «Ce l’abbiamo fatta. Nonostante la crisi. Senza l’aiuto di nessuno». Si commuove Giovanni Locatelli, presidente del Consiglio di amministrazione della “Ratti Luino” quando ripercorre gli ultimi due anni. Che hanno coinciso con la rinascita del marchio Ratti, eccellenza mondiale del meccanotessile.

Quella che sembrava un’impresa folle, si è dimostrata una scommessa vinta.

Merito del cuore, «perché in Ratti avevo lavorato io e prima di me mio padre e non potevo guardare sparire tutto», e dell’impegno. Condiviso con i figli e soci consiglieri, Andrea e Stefano, e il quarto socio Michele Morello, commercialista e ideatore del piano industriale. «Certo il mondo del meccanotessile è cambiato – ricorda Giovanni Locatelli -. Qui una volta, a pieno regime, lavoravano 600 persone. Ora i dipendenti sono 20. Ma abbiamo un collegamento con ben 352 imprese subfornitrici. Garantendo la sopravvivenza di una serie di piccole realtà altrimenti destinate a sparire». Dal 2010 sono uscite 13 macchine, torcitoi ultra moderni e sofisticati. Nel 2012, eccone  42 e nel 2012 già 50.

Così si spiega la fornitura in 41 Paesi del mondo. Dalla Cina, agli Stati Uniti, passando per l’Australia, l’Arabia Saudita, la Francia, l’India e la Colombia.

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m.lualdi

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