Gazzada, le ruspe in giardino Non ci stanno gli espropriati

GAZZADA SCHIANNO Prove di rassicurazione per gli espropriati, ma i timori restano.

È andato in scena ieri mattina l’incontro “salva-esproprio” in via Gallarate al civico 28. Alla fine della riunione in casa Bottelli, la famiglia a cui verrà espropriata una parte del giardino per la Pedemontana, le preoccupazioni non sono svanite.

Erano presenti l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, dirigenti del Pirellone, di Pedemontana e di Pedelombarda. La famiglia Bottelli, alla fine di un incontro nel quale non sono mancati i momenti di tensione culminati con un battibecco tra Cattaneo e il sindaco di Gazzada Cristina Bertuletti, non è arretrata di un millimetro: «Per come stanno le cose – dicono i coniugi Sergio Bottelli e Ivana Rosina – non ci stiamo. Non è una questione di soldi ma di vivibilità». Nel 2009, era stato garantito che la ridefinizione del progetto avrebbe prodotto il minor impatto possibile. I Bottelli avevano creduto che la loro proprietà non sarebbe stata invasa neanche per un centimetro dalle ruspe. A fine aprile, però, arriva una lettera che comunica l’esproprio di una parte del giardino.

Ieri è stata fatta chiarezza sulla vicenda: per sei mesi verranno espropriati 24-25 metri quadrati di giardino per i lavori alle fondamenta, al termine dell’intervento resteranno espropriati definitivamente 7 metri di proprietà.

L’assessore regionale sta verificando la situazione: «Con il primo progetto era previsto un esproprio di circa 300 metri quadrati».

m.lualdi

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