Berlino, 23 mag. (Apcom) – Oggi in Germania verrà eletto un nuovo presidente della Repubblica e, proprio come cinque anni fa, la scelta è tra il cristiano-democratico Horst Koehler e la socialdemocratica Gesine Schwan. Il presidente in carica, Koehler, parte in vantaggio, anche se l’elezione si annuncia come una delle più aperte nella storia della Repubblica federale. Quest’anno l’appuntamento riveste inoltre un significato ben più ampio. E non solo perché cade nel giorno del sessantesimo anniversario della Costituzione tedesca, bensì perché arriva a pochi mesi dal voto nazionale di fine settembre, coi partiti che iniziano a posizionarsi per la prossima campagna elettorale.
Se il presidente della Repubblica federale venisse eletto direttamente dai cittadini non ci sarebbe storia: Koehler gode infatti di un’ampia popolarità, che deve in parte ai suoi rimproveri aperti a partiti e manager, in parte alla sua capacità di presentarsi come vicino al popolo, grazie anche, forse, a una certa “inesperienza” politica (proviene infatti dal mondo economico, non dagli apparati di partito).
Ad eleggere il presidente non sono però i cittadini in modo diretto, bensì una speciale assemblea che si riunisce appositamente ogni cinque anni. E lì i rapporti di forza sono più complicati. L’assemblea è composta da 1224 membri, i 612 deputati del Bundestag (la camera bassa del parlamento) più altrettanti elettori spediti dai Laender. Koehler può contare sull’appoggio del suo partito, la Cdu, su quello della “gemella” bavarese Csu e sui liberali. In tutto 604 voti,
nove in meno rispetto ai 613 necessari per essere eletto al primo turno. Al presidente in carica ed ex direttore generale del Fondo monetario internazionale dovrebbero andare però anche i 10 voti dei “Liberi elettori”. Fanno 614 voti, elezione assicurata e sospiro di sollievo per Cdu/Csu e liberali della Fpd, per i quali l’elezione potrebbe rivelarsi una sorta di “prova generale” in vista del voto nazionale del 27 settembre (Cdu/Csu e Fdp aspirano infatti a formare una coalizione di governo).
L’elezione, tuttavia, avviene a scrutinio segreto e già nel 2004 almeno dieci elettori del fronte conservatore scelsero la Schwan.
Nel peggiore dei casi Koehler potrebbe insomma entrare nei libri di storia come il primo presidente in carica che si presenta per un secondo mandato e non viene rieletto.
Aal
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