Distributore a luci rosse E’ polemica a Malnate

MALNATE Polemica a luci rosse a Malnate dopo l’installazione di un distributore di sex toys lungo la Briantea all’altezza di San Salvatore. Un novità che ha fatto sorridere tanti passanti ma che allo stesso temo ha fatto anche storcere il naso a più di un cittadino. Per Malnate, città nella quale non è presente neppure un sexy shop, si tratta di un’assoluta novità che già sta facendo discutere. Il piccolo distributore «Erotika», che spunta di fianco al lavaggio automatico per le macchine,

ha già attirato l’attenzione di molti frequentatori della zona. Un’area nelle cui vicinanze si concentrano esercizi commerciali, negozi e palestre.
Nel parcheggio il gabbiotto di «Erotika» non è passato inosservato accendendo la curiosità di molte persone. «Volevo vedere come funzionava – racconta un cittadino – serve la carta dei servizi in modo da verificare la maggiore età di chi intende dare un’occhiata. Una volta inserita la carta si apre questa vetrina. Dopodiché si possono notare tutti i gadget erotici di vario genere, preservativi e giochi per uomini e donne. Insomma un po’ di tutto».
Il piccolo distributore è discreto, dall’esterno non si vede nulla se non la scritta che lascia poco spazio alla fantasia ma introducendo la carta dei servizi ecco spuntare il mondo erotico dei sex toys. Chi era abituato ai distributori di sigarette o di bibite e snack ha accolto con sorpresa anche quella dei gadget erotici. Chi ha manifestato scetticismo nei confronti del distributore è stato invece don Francesco Corti, parroco di Malnate: «Se questi sono i gadget della società moderna – esordisce il sacerdote – siamo davvero alla frutta. L’eros è parte della vita, anzi è essenziale nel cammino di vita coniugale, il problema è l’eccesso e l’esaltazione dell’eros attraverso forme che diventano poi banalità. Non mi scandalizzo se ci sono macchinette che distribuiscono gadget di questo tipo, mi preoccupa invece lo svilimento e lo svuotamento del significato del sesso dal punto di vista umano e affettivo».
 Don Francesco è molto chiaro sulla vicenda: «Dipendesse da me – aggiunge – lo farei togliere ma non sono io l’istituzione preposta a decidere una cosa di questo tipo. Dà un segnale di svuotamento e banalizzazione. Dal punto di vista umano – ribadisce – è essenziale questa valorizzazione. Una cosa bella viene svilita e banalizzata». Nel parcheggio dove c’è il lavaggio automatico prevale la goliardia: «E’ un distributore come un altro – conclude un passante – ho notato che qualcuno si è fermato per vedere cosa ci fosse dentro. In fin dei conti si tratta di articoli curiosi ma niente di scandaloso».

b.melazzini

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