Malnate, ragazzi vandali al parco «Rimedino facendo i giardinieri»

MALNATE Fiamme dolose in Villa Braghenti: alcuni ragazzini hanno dato fuoco a una palma e ora, per riparare al danno, rischiano di trascorrere qualche ora tra le piante del parco lavorando come giardinieri. Sarebbe una soluzione estremamente educativa per chi senza un motivo si è dato da fare incendiando la bella palma che spunta proprio all’ingresso dell’area protetta. Una “bravata” assurda che ha scatenato la rabbia di chi ogni giorno frequenta il parco.

Le circostanze dell’incendio sono ancora poco chiare fatto sta che alcuni minorenni si sono distinti per un gesto che resta inqualificabile. Sarà stata la noia, forse la voglia di protagonismo o più semplicemente l’immaturità. In pochi minuti, intorno alle 13.15, la pianta ha preso fuoco rendendo necessario l’intervento di alcuni operatori degli uffici municipali di Malnate. Forse i ragazzini hanno utilizzato un accendino dando fuoco alla parte bassa della palma che in pochi minuti è stata avvolta dalle fiamme. Il tempestivo intervento del personale comunale ha evitato che la situazione potesse degenerare ulteriormente.

Resta la grande amarezza per quello che è successo: «Bisognerebbe farli lavorare nel giardino – racconta una donna nel parco – non sarebbe giusto far pagare i danni ai genitori. Solo in questo modo – aggiunge – si renderebbero conto di quello che hanno fatto». Lavorare per la comunità assumendosi responsabilità per quello che hanno combinato. Un obiettivo per il quale si sta già lavorando tanto che ieri pomeriggio la pattuglia della polizia locale di Malnate ha raggiunto le scuole medie per parlare con la dirigenza scolastica.

Il responsabile, anche se per il momento non si capisce ad agire si stato uno o più ragazzini, frequenterebbe le scuole di via Baracca. Gli agenti di polizia locale sarebbero già risaliti alla sua identità. Per riparare il danno verrà chiesto ai responsabili di occuparsi della manutenzione del parco. Punizione esemplare oltre che altamente educativa sulla quale però dovranno poi esprimersi scuola e genitori.

b.melazzini

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