Crisi/Eurozona salva Grecia e dà più poteri a Fondo salva Stati

Bruxelles, 21 lug. (TMNews) – Nuovo prestito Ue-Fmi alla Grecia per 109 miliardi di euro, riduzione al 3,5% dei tassi d’interesse dei prestiti alla stessa Grecia e agli altri paesi colpiti dalla crisi del debito sovrano (Portogallo e Irlanda), con allungamento della durata del credito a minimo 15, massimo 30 anni (rispetto agli attuali 7 e mezzo), intervento del Fondo ‘salva-Stati’ per acquistare i titoli di Stato greci sul mercato secondario e finanziare le banche con problemi di capitalizzazione in tutti i paesi dell’Eurozona, coinvolgimento volontario del settore privato nei costi del salvataggio di Atene per una cifra stimata a 37 miliardi di euro: sono queste le decisioni più importanti prese dal vertice dell’Eurozona tenutosi oggi a Bruxelles per far fronte alla crisi dell’euro.

Le decisioni, definite “molto ambiziose” e “molto credibili” dal presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e pienamente soddisfacenti rispetto alle esigenze che lo stesso Baroso aveva enumerato alla vigilia del summit, sono state basate largamente sull’accordo raggiunto ieri notte a Berlino fra il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel.

Lo statuto dell’Efsf (il fondo salva Stati dell’Eurozona) dovrà ora essere modificato in modo da consentire al Fondo l’acquisto diretto sui mercati secondari dei titoli di Stato greci o di altri paesi membri in crisi (oggi l’Efsf può intervenire solo sul mercato primario, ovvero al momento dell’emissione, e non raccogliere i titoli già sul mercato). L’intervento sui mercati secondari “sulla base di un’analisi della Banca centrale europea che riconosca l’esistenza di circostanze eccezionali, e di un accordo” fra gli Stati membri.

Il settore privato sarà coinvolto nei costi del salvataggio della Grecia con il ‘roll-over’, ovvero l’impegno volontario a riacquistare i titoli greci di nuova emissione, probabilmente a 30 anni, dopo aver incassato il rimborso dei vecchi bond, oppure con lo scambio diretto dei vecchi titoli con i nuovi. Si tratterà, comunque, di una soluzione “unica ed eccezionale”, applicabile solo alla Grecia, hanno assicurato Barroso e il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, alla fine del vertice.

Una frase piuttosto criptica delle conclusioni del vertice lascia intendere che la Banca centrale europea potrà accettare come ‘collaterali’ per la liquidità fornita alle banche i titoli di Stato greci, se saranno garantiti dall’Efsf. Questo dovrebbe permettere di non tener conto dei giudizi delle agenzie di rating, che considereranno probabilmente una parte delle misure decise dal summit come un ‘default’ selettivo della Grecia.

Nelle conclusioni del vertice si parla anche, infine, della manovra italiana. “Tutti gli Stati membri dell’Eurozona – si legge – aderiranno strettamente agli obiettivi di bilancio concordati, miglioreranno la loro competitività e affronteranno gli squilibri marcoeconomici. I deficit in tutti i paesi, eccetto quelli sotto programma (per ottenere i prestiti dell’Eurozona e dell’Fmi, ovvero Grecia, Irlanda e Portogallo, ndr) saranno portati sotto il 3% al più tardi entro il 2013. In questo contesto – prosegue il testo – salutiamo con favore la manovra finanziaria recentemente presentata dal governo italiano, che gli consentirà di portare il deficit sotto il 3% nel 2012 e di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014”.

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