Politica invadente a Castellanza I manifesti bloccano l’uscio

Castellanza Quando si dice che i politici sono lontani dalla gente. In questo caso sono quasi entrati dentro la casa, attraverso i propri manifesti, di una cittadina di Castellanza.
Settimana scorsa sono stati posizionati in diversi punti della cittá i supporti che saranno utilizzati per ospitare i volti e i nomi dei candidati alle prossime elezioni. In riga uno di fila all’altro, fanno “bella” mostra lungo le strade tanti spazi, alcuni totalmente grigi, in attesa di slogan e programmi,

altri con ancora incollato qualche strappo dei manifesti relativi ai candidati delle elezioni comunali di due anni fa. Il problema è che alcuni dei pannelli sono stati montati davanti all’abitazione, in via Matteotti, di una castellanzese bloccandole l’ingresso e l’uscita.
Attualmente la signora non vive in quella casa, che è chiusa. Ciò non toglie che lo spazio occupato sia proprietà privata a tutti gli effetti. A denunciare la situazione è Raffaella Radaelli, castellanzese e componente del Pdl cittadino, che abita vicino alla casa in questione. «In quell’edificio – afferma – viveva la zia di mio padre che attualmente è fuori casa: la stessa però potrebbe tornare ed avere diritto all’accesso. Non è importante che l’abitazione sia chiusa: i pannelli non si mettono davanti alla proprietá delle persone impedendone il passaggio». «Mi sono giá rivolta all’Ufficio elettorale – aggiunge – ma non è stato fatto nulla e i pannelli sono ancora lá».
In particolare a bloccare l’ingresso in casa sono tre pannelli e mezzo posizionati davanti alla saracinesca. «L’edificio in effetti presenta sia una porta sia una saracinesca – precisa la Radaelli – ma la prima non è praticamente mai stata aperta e non si può nemmeno aprire dall’esterno».
Chi ha effettuato i lavori, anche se ha trovato la saracinesca abbassata, non avrebbe dovuto installare i pannelli in quella posizione».
Maurizio Frigoli, assessore all’Urbanistica, ieri non era al corrente della situazione. «Sicuramente – ha dichiarato – tutto dovrà essere sistemato. L’unica cosa che posso presumere è che forse l’impresa appaltatrice, nel posizionare i pannelli, abbia pensato che la casa fosse disabitata. Peraltro rispetto al numero di pannelli stimato inizialmente, all’aggiudicazione della gara, altri sono stati aggiunti a causa del numero dei candidati. Per errore avranno posto i supporti in più davanti alla casa».
Mariagiulia Porrello

f.artina

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