Lo sposo arriva in pullman e parte per la luna di miele

INVERIGO – «William e Kate avranno anche avuto quattro cavalli bianchi, ma noi ne avevamo più di duecento». Le passioni più grandi di Matteo Mambretti sono due, l’amata Elena e gli amati autobus. La prima l’ha sposata venerdì mattina. I secondi hanno avuto il loro momento di gloria, visto che lui, sul sagrato, c’è arrivato in corriera. E in corriera andranno anche in viaggio di nozze, nel fine settimana a Bormio.
A Londra, insomma, saranno anche andate in scena le nozze del secolo,

ma in quanto a originalità la coppia di Inverigo vince a mani basse. Per amici e parenti certo non è stata una sorpresa. Tutti sanno che il Mambretti per gli autobus ha una vera e propria venerazione. Soprattutto per un modello particolare, l’Iveco S-F1 che faceva parte del parco mezzi di Asf Autolinee, un tempo Spt. Ovvero quelli che da ragazzino ha cominciato a prendere ogni mattina per andare a scuola e su cui non ha lasciato il cappello o il dizionario ma il cuore. Tanto che quando sono stati dismessi, l’anno scorso, il trentenne – ingegnere che, inutile dirlo, lavora in un’azienda di trasporti – si è comprato gli ultimi sei modelli e se li è portati casa, parcheggiati in cortile e accuditi con amore.
Elena, che di cognome fa Scola – il cugino del padre è il patriarca di Venezia, Angelo Scola, un messaggio del quale è stato letto durate la cerimonia – questa passionaccia la conosce da un pezzo e un po’, giocoforza, se ne è fatta contagiare. «Anzi – ride Matteo – mi ha aiutato a sistemare nei minimi dettagli il bus per l’occasione».
Così ieri a mezzogiorno, davanti a Sant’Ambrogio, ad attendere i novelli sposi c’era un torpedone arancio bardato a festa, con tanto di addobbi floreali, cuscini imbottiti sui sedili per la felice coppia e un vezzoso ombrello bianco per la pioggia. Sulle fiancate, i versi della colonna sonora perfetta, la canzone di Davide Van de Sfroos “La curiera”, ovviamente. In alto, la scritta «Non effettua servizio», casomai a qualcuno saltasse in mente di bussare alla porta mentre il pullman, andando al ricevimento di nozze a Imbersago, fosse fermo a uno stop.  D’altronde Matteo, nonostante l’abito impeccabile, s’è calcato in testa persino un berretto da autista.

f.cavagna

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