CANTELLO Suocero e genero come scorta di un carico di droga: il pubblico ministero chiede sette anni di carcere e una multa di 40 mila euro. Roma-Cantello andata e ritorno; ma l’arrivo sul grande raccordo anulare della coppia non è felice: lì gli uomini della Mobile di Roma li fermano dopo un rocambolesco inseguimento, prima che entrino in città e riescano a perdersi nel traffico della Capitale.
Il fatto risale a settembre 2006; genero e suocero,
25 e 50 anni entrambi romani (e con precedenti) viaggiavano su una potente Mercedes. L’auto, secondo l’accusa, era la staffetta-scorta di una meno notabile Citroen guidata da un complice (che ha già patteggiato assumendosi tutta la responsabilità del trasporto di droga) nel cui bagagliaio venivano trasportati più di dieci chilogrammi di hashish.
Secondo quanto ricostruito i tre sono partiti da Roma alla volta di Cantello. Ufficialmente genero e suocero erano giunti in provincia di Varese per dello shopping, nello specifico l’acquisto di orologi Rolex. Solo che in tasca avevano mille euro somma purtroppo insufficiente all’acquisto di simili gioielli. Orologi che per altro vengono venduto a prezzi identici a Cantello, Roma e in tutto il mondo. Arrivati a Cantello (hanno soggiornato nello stesso hotel) i tre avrebbero incontrato il pusher, uno svizzero arrivato da oltre confine alla guida di una Mazada con targa ticinese, ritirato la droga ripartendo per Roma. Dietro di loro la polizia che stava evidentemente monitorando il traffico. Quindi l’inseguimento e l’arresto con gli odierni imputati che sostengono di non aver mai saputo la vera natura di quel viaggio. Per loro era una gita insieme ad un amico a caccia di capolavori di orologeria. La sentenza il 27 febbraio.
S. Car.
f.artina
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