VARESE Insieme a Como, Lecco e Sondrio si può fare. Ma Varese ci sta solo se sarà una Provincia autonoma. Questa la sfida che il presidente della Provincia di Varese, il leghista Dario Galli, lancia al sindaco di ComoMario Lucini (Pd).
Tutto nasce con il dibattito sull’accorpamento tra Varese, Como, Lecco, Sondrio e Monza e Brianza. Ipotesi che sarà portata sul tavolo regionale entro il 3 ottobre. Il sindaco comasco del Pd ha levato gli scudi contro l’idea di andare con Monza: soprattutto che quest’ultima diventi capoluogo. La critica di Lucini si basa sul fatto «non ci può essere condivisione su una proposta di accorpamento che vede risucchiata la fascia prealpina verso Milano ed è impensabile che Monza, a dieci chilometri da Milano, possa essere capoluogo».
I vertici varesini – leghisti – battono soprattutto sull’autonomia. «La proposta del governo di fare superprovince rispecchia la loro mentalità sciatta e centralista – attacca Galli – ma avrebbe un senso, l’unificazione di un territorio di questa entità, da Varese a Sondrio, solo se ottenesse uno statuto autonomo. Nel momento in cui il 70% del gettito fiscale restasse da noi, e non andasse a Roma, i nostri comuni ne sarebbero beneficiati, e la grandezza del territorio non diventerebbe un problema. Anche la questione del capoluogo sarebbe secondaria».
Intanto il Pd affronta il tema domenica alla festa della Schiranna.
m.lualdi
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