New York, 30 lug. (TMNews) – Buona la seconda. La maggioranza repubblicana della Camera ha approvato per un pugno di voti (218-210, nessuno democratico e con 22 repubblicani che hanno votato contro il loro stesso partito) un provvedimento che autorizzava l’innalzamento del tetto sul debito americano e in cambio prevedeva tagli sostanziali al bilancio federale. La legge, per la quale il leader repubblicano John Boehner aveva faticato a trovare l’appoggio della corrente più conservatrice del suo partito, è però subito stata bloccata dal Senato a maggioranza democratica, che si è espresso (59-41) appena due ore dopo il voto della Camera.
Non è stata una sorpresa: il presidente Barack Obama aveva nelle ore precedenti chiaramente detto che il testo repubblicano non aveva alcuna chance di diventare legge, facendo invece appello al buonsenso e chiedendo a democratici e repubblicani di lavorare seriamente a un compromesso bipartisan. “Il testo repubblicano arriva in Senato già morto, democratici e repubblicani lavorino a una legge che possa essere approvata dal Congresso e che il presidente possa ratificare entro martedì”, aveva commentato la Casa Bianca in una nota.
E’ stato dunque un puro atto politico che non va in direzione di un accordo per allontanare il pericolo del default (inevitabile se non si alza il tetto del debito entro il 2 agosto) e del conseguente possibile downgrade minacciato dalle agenzie di rating. Mentre i democratici si preparano comunque a mettere ai voti la proposta del leader di maggioranza Harry Reid (il dibattito è già iniziato, ma il voto è previsto nella serata di sabato o addirittura domenica),
si ricomincia a trattare. L’accordo sul debito dovrà essere raggiunto da democratici e repubblicani su un testo diverso, perché anche la proposta di Reid, nella sua forma attuale, non ha chance di passare.
Come e quando? I moderati del partito democratico e repubblicano dovranno mettere a punto una soluzione in grado di essere approvata anche alla Camera, superando l’ostacolo di un’ottantina di repubblicani eletti sotto la bandiera e gli ideali del Tea Party.
Il testo approvato alla Camera, ma senza il voto della candidata alla presidenza Michele Bachmann, avrebbe alzato il tetto sul debito di 917 miliardi di dollari in dieci anni, e un nuovo provvedimento, simile a questo, avrebbe dovuto essere preso in considerazione già alla fine dell’anno. “Abbiamo la possibilità di mettere fine a questa crisi di debito, con questa legge possiamo mantenere la promessa fatta agli americani di tagliare la spesa pubblica più di quanto si alza il tetto del debito”, aveva detto Boehner poco prima del voto. Un voto che è stata per lui una vittoria, ma di breve durata.
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