TRADATE «Auguri Duce!!». Tradate saluta così il compleanno di Benito Mussolini (nato il 29 luglio 1883, ndr), con un manifesto affisso negli spazi pubblici riservati alle affissioni commerciali. Bacheche comunali, con tanto di stemma e intestazione “Comune di Tradate”. Un’affissione che con ogni probabilità non mancherà di scatenare feroci polemiche dentro e fuori i confini della città.
I manifesti non riportano simboli di partito e sono firmati da un non meglio precisato gruppo «Varese Ardita».
A farli esporre è stato Fernando Corrias, il barista tradatese che ha regolarmente pagato la tassa comunale: «Un mattino mi sono trovato i manifesti davanti alla serranda – spiega – Mi sono detto, visto che sono qui, perché non farli attaccare in giro?». I manifesti sono una trentina in tutto e sono stati esposti in diversi punti della città: da via Melzi a via Albisetti passando per la piazza del mercato.
Sono comparsi ieri, ma guai a parlare di provocazione: «Non è una provocazione – dice Corrias – Per la gente come me che crede ancora nei valori morali, nella famiglia e nel rispetto della persona, è importante ricordarlo per quello che ha fatto. Perché la gente ha dimenticato certe cose. O non vuole ricordare o è disinformata, perché basterebbe prendere in mano certi documenti, certe leggi fatte quando c’era lui nel ventennio e ci si renderebbe conto che le cose erano diverse».
Ma non sono state fatte solo le pensioni e le bonifiche. Il ventennio è stato anche manganello e olio di ricino, leggi razziali, guerra e deportazioni in alleanza con Hitler. Tutto dimenticato? «Lasciamo stare le alleanze che purtroppo ha dovuto fare – giustifica Corrias – Ho parlato con tante persone anziane che ricordano bene il periodo, certamente non c’era lo schifo che c’è adesso. C’era il rispetto per la famiglia, che nel tempo è andato a mancare».
Dunque il minor rispetto della famiglia è alla base del decadimento della società: «Certo, ma le vivo qui al bar tutti i giorni. Quando un bambino di cinque anni dà della prostituta alla madre perché non gli compra le caramelle, credo che ci sia qualcosa che non funziona».
Si stava meglio quando si stava peggio? «No, oggi certe cose sono superate – spiega – Non dico di rispolverare il manganello. Credo che non si possa nemmeno più tornare ad una situazione di quel tipo. Bisognerebbe educare i genitori, con un genitore educato le piante vengono su più dritte». Paura delle critiche? «Perché? Questo è solo un manifesto d’augurio, finisce lì. Da questa mattina ho già ricevuto una cinquantina di telefonate, gente che ha voluto farmi i complimenti per l’iniziativa. Alcuni non si sono nemmeno presentati, altri sì. Ma comunque di critiche ad oggi non ne ho ricevute».
Alessandro Madron
s.bartolini
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