La Svizzera ci attacca «Varese inquina il lago»

PORTO CERESIO Chi inquina il Lago Ceresio? Per le autorità svizzere non ci sono dubbi. «È tutta colpa degli italiani». Si può riassumere così la risposta del Consiglio di Stato, il governo del Canton Ticino, all’interrogazione urgente dei deputati liberali radicali Fabio Schnellmann e Roberto Badaracco che ad aprile avevano sollevato preoccupazioni.

«Sui gravi episodi di inquinamento da acque fognarie registrati la scorsa primavera a Porto Ceresio, – ha fatto sapere il Consiglio di Stato – l’autorità cantonale non è intenzionata a rimanere indifferente e chiederà in occasione del prossimo incontro della Commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere (Cipais), previsto il 25 e 26 ottobre a Varese, un intervento per garantire nella zona, e più in generale nel bacino imbrifero del torrente Bolletta, uno smaltimento delle acque reflue con tecnologie attuali e garanzie circa la realizzazione degli interventi».

Torna così nel mirino, questa volta delle bordate svizzere, il sistema di depurazione del torrente. Già aspramente criticato da Legambiente. Accuse che però la Comunità montana del Piambello, che gestisce la struttura, ha sempre rispedito al mittente. «Niente di più sbagliato – avevano fatto sapere dall’ente di Valle – perché lo dimostrano gli investimenti, oltre 600 mila euro negli ultimi tre anni per la manutenzione e l’ammodernamento dell’impianto di depurazione collocato tra Cuasso e Porto Ceresio, e soprattutto lo sanciscono le analisi. Gli undici campionamenti mensili di Arpa dello scorso anno e quelli svolti trimestralmente, proprio perché sempre all’interno dei parametri, quest’anno. Senza dimenticare i test interni: uno ogni quindici giorni. Tutti perfettamente all’interno dei valori limite previsti dalla legge. L’acqua del Rio Bolletta è perfettamente depurata».

Ma secondo gli svizzeri le problematiche sussistono e «sono state segnalate alla controparte italiana». Altro nodo, questa volta globale, è l’allacciamento ai depuratori. «Nel bacino imbrifero ticinese del Ceresio il 96% della popolazione è allacciata ad un depuratore, sul fronte lombardo – sottolinea il Consiglio di Stato – la quota scende all’80% in tema di allacciamento, mentre solo il 54% dei rifiuti domestici è depurato». Il nodo «è il Rio Bolletta». «Nonostante abbia un bacino limitato – precisa il Cantone – questo fiume ha convogliato il maggiore carico di fosforo tra i vari corsi d’acqua campionati. Si parla del 25% del carico annuo di fosforo che grava sul bacino sud. Un problema noto da tempo all’Arpa, tanto che è previsto un approfondimento d’indagine».

b.melazzini

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