Vienna, 25 mag. (Ap-Apcom) – Dopo la morte di un guru, rimasto ferito gravemente ieri durante scontri religiosi in un tempio
sikh di Vienna, sono scoppiati violenti disordini in numerose città nel nord dell’India. L’uomo morto questa notte è uno dei due predicatori ricoverati nella capitale austriaca con ferite gravi assieme ad altre otto persone. Sei sospetti sono in custodia cautelare, quattro di essi sono richiedenti asilo che hanno vissuto in Austria per qualche tempo, secondo la polizia.
In seguito agli scontri nel tempio, centinaia di persone nello stato indiano settentrionale del Punjab, dove vive la maggior parte dei 20 milioni di sikh, hanno sfidato il coprifuoco diurno imposto dalla polizia e i pattugliamenti dell’esercito, attaccando stazioni di polizia, incendiando auto e vagoni ferroviari. Due manifestanti sono rimasti uccisi: “Una persona è stata uccisa a Lambra da un proiettile esploso dai militari, un’altra dalla polizia a Jalandhar”, secondo la polizia.
In due piazze la polizia ha aperto il fuoco contro la folla, ferendo almeno quattro persone, ha affermato un agente locale. Una persona è rimasta uccisa dopo che gruppi di persone inferociti hanno preso d’assalto una caserma di polizia nel villaggio di Lambran. Gli scontri più violenti sono avvenuti nella città settentrionale indiana di Jalandhar, roccaforte della setta sikh Dera Sach Khand, formata in prevalenza da “intoccabili” o “dalit”, dove si registra il secondo morto e dove i manifestanti hanno dato fuoco a quattro vagoni ferroviari. Nella città santa ai sikh, Amritsar, che ospita il Tempio d’oro, le forze dell’ordine hanno lanciato lacrimogeni per fermare la folla che aveva incendiato 10 autobus. Una decina di persone è rimasta ferita.
Il premier indiano Manmohan Singh, un sikh, ha invitato ala calma dopo che gli scontri si sono estesi a numerose città indiane per protestare contro la morte del guru.
Ieri pomeriggio, una disputa religiosa in un tempio sikh della capitale austriaca è degenata in scontri armati con l’uso di armi da fuoco e coltelli che hanno causato il ferimento di una trentina di persone, tra cui quello dei due guru del movimento Shri Guru Ravidas Sabha. Sarebbe stato proprio il loro arrivo al tempio viennese della Pelzgasse a scatenare le ostilità. I due uomini, Sant Niranjan Dass, 66 anni, e Sant Rama Nand, 56 anni, erano appena arrivati dall’India, dove il culto sikh è originario. Il secondo è deceduto poco dopo la mezzanotte. Le condizioni di salute dell’altro guru, Sant Niranjan Dass, sono state definite stabili dai medici, secondo la polizia.
Ieri verso le 13.30, durante il loro sermone, sei uomini col
turbante giallo e blu e la barba, secondo un testimone, sono
passati all’attacco. Lo scontro è proseguito mentre la maggior
parte delle duecento persone presenti nel tempio scappavano in
fretta. Sono stati sparati diversi colpi, poi i fedeli sono
riusciti a bloccare gli aggressori, prima di scatenare la rabbia
contro di loro. All’origine del sanguinoso scontro ci sarebbe una disputa tra diversi templi viennesi, secondo Kumar Balvinder, vicepresidente del tempio della Pelzgasse, nel quartiere proletario Vienna-Rudolfsheim, aperto fin dal dicembre 2005, citato dall’agenzia di stampa austriaca Apa. Il movimento al quale appartiene il tempio è contrario al sistema delle caste, ancora popolare presso alcuni sikh. E’ sostenuto in particolare dagli “intoccabili”, che figurano nello scalino più basso della classificazione della popolazione indiana.
Cuc/Ard
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