LEGNANO La questione Elcon ha fatto tappa a Legnano. L’insediamento dell’impianto di smaltimento di reflui chimici nel Polo Chimico di Castellanza è stato al centro delle commissioni “territorio-ambiente”, e “politiche sovracomunali e Alto Milanese” che si sono svolte questa sera a palazzo Malinverni.
Ad aprire il dibattito è stato proprio il sindaco di Castellanza, Fabrizio Farisoglio, che ha definito i soci della Bp-Sec, la società di comunicazione dell’azienda israeliana in Italia, «i nostri antagonisti». Il primo cittadino ha ribadito la volontà di vincolare l’area con una variante al Pgt (Piano di Governo del Territorio) che escluda l’insediamento di industrie nel Polo Chimico che il territorio non può sopportare: «E’ vero che l’autorizzazione ambientale può superare qualsiasi variante al Pgt – ha spiegato Farisoglio – ma questo vale se c’è l’interesse pubblico che con Elcon non sussiste, un elemento che noi metteremo sul tavolo della seconda conferenza dei servizi. Ribadisco che la volontà politica è importante, tutt’altro che ignorabile».
Entro il 12 aprile Comuni e associazioni dovranno presentare in Regione Lombardia le proprie osservazione. I sindaci torneranno a chiedere il piano recupero ambientale, non ancora presentato dalla società sulla parte restante del Polo Chimico (Elcon occuperebbe 7 mila metri quadri circa su 260 mila) il percorso dei camion e il rischio di incidente rilevante che è stata fino ad oggi minimizzata. L’obiettivo è quello di continuare a collaborare tra Comuni.
Nel corso delle commissioni ci sono stati diversi interventi tecnici: il rappresentante di Medicina Democratica ha criticato il procedimento di trattamento delle tipologie di rifiuti che dovrebbero essere smaltite per categorie omogenee; Bruno Monhurel per Rilegnano e 5 Stelle ha chiesto un intervento serio sui pozzi del Polo Chimico e Walter Mason per Valle Olona Respira ha posto la questione del futuro dell’area chiedendone la bonifica.
Valeria Arini
f.artina
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