Roma, 16 dic. (TMNews) – Il fondatore di Emergency Gino Strada conferma che Francesco Azzarà è libero è sta bene. “Le autorità sudanesi hanno confermato che Francesco è libero e sta bene” ha detto Strada riferendosi alla liberazione dell’operatore di Emergency rapito in Darfur.
La notizia della liberazione è stata data nel primo pomeriggio da media sudanesi. “Le autorità sudanesi sono state in grado di liberare oggi l’ostaggio italiano” ha annunciato con un breve comunicato il Sudan Media Center senza fornire dettagli o altre precisazioni.
Il rapimento di Francesco Azzarà, 34 anni, era stato annunciato il 14 agosto scorso. Il collaboratore di Emergency era stata prevelavato da un gruppo di uomini armati presso il centro pediatrico di Nyala, nel Darfur.
Emergency, che opera nel paese dal 2004, ha tre centri medici in Sudan: due centri pediatrici a Nyala e nel campo profughi di Najo, e un presidio cardiochirurgico a Soba.
La storia del lungo sequestro è stata segnata da alcuni momenti di grande apprensione. A metà settembre era trapelato un cauto ottimismo, quando la presidente Cecilia Strada aveva riferito di aver sentito telefonicamente Francesco e di aver ricevuto rassicurazioni circa le sue condizioni. Ma pochi giorni dopo il sequestro, si erano diffuse indiscrezioni circa una richiesta di riscatto avanzata ad Emergency, smentita subito dall’ong. E il 9 settembre si erano vissuti momenti delicatissimi quando agenzie e giornali avevano diffuso la notizia di un blitz dell’esercito
sudanese per liberare tre prigionieri che si era concluso con la morte di 13 soldati. Si era temuto che tra i sequestrati ci fosse anche Francesco e che fosse rimasto ferito o ucciso nel corso del raid. Solo la smentita ufficiale del governatore del Darfur meridionale, Abdul Karim Moussa, aveva svelato l’equivoco: il blitz si era svolto nei pressi di Jebel Marra, in una località del Darfur occidentale, e rientrava nel quadro di un’operazione militare contro gruppi armati attivi sulla frontiera lanciata insieme all’esercito del Ciad.
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