MILANO «Impariamo a farci amare per la giustizia e l’utilità del nostro operato». Riconquistare la fiducia dei lombardi, è questa la missione del nuovo presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo, eletto oggi al Pirellone nella seduta di insediamento della nuova legislatura che vede un altro varesino, Roberto Maroni, nel ruolo di governatore. Per farlo Cattaneo prova anche a strizzare l’occhio a chi contesta i privilegi della “casta”: tra le sue prime proposte, «per restituire la percezione di un Consiglio regionale più
vicino alla gente e ai suoi problemi», c’è anche quella di un fondo di solidarietà tra i consiglieri, da costituire anche destinando gli sconti per il caffè e le bevande alla buvette della sala consiliare.
Cattaneo è stato votato da tutti e 49 i consiglieri di maggioranza alla quarta “chiama”. Nelle votazioni successive, l’assemblea ha eletto i due vicepresidenti Fabrizio Cecchetti (Lega Nord, presidente del Consiglio uscente) e Sara Valmaggi (Pd) e i due consiglieri segretari Daniela Maroni (lista Maroni Presidente, votata solo dalla Lega Nord e dalla lista civica, mentre il Pdl ha sostenuto la candidatura di Fabrizio Sala) ed Eugenio Casalino (Movimento Cinque Stelle).
«La mia sarà una presidenza imparziale ma anche attiva – le prime parole del neo-presidente Raffaele Cattaneo nel suo lungo discorso di insediamento in aula – siamo al servizio di un compito comune, restituire piena dignità, più grande prestigio istituzionale e ancor più concreta utilità all’azione di questo Consiglio regionale. La gente vuole di più dalla politica e noi dobbiamo darglielo».
Nel suo discorso Cattaneo cita i suoi «maestri» Piero Bassetti e Roberto Formigoni, ma anche «un Cattaneo ben più illustre e meritevole di me, Carlo Cattaneo», e ancora il Papa lombardo Paolo VI e il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, don Luigi Sturzo e Antoine de Saint-Exupery. Parla di sussidiarietà, prevedibile, ma molto anche di autonomia e regionalismo, invocando una «commissione speciale per il riordino delle autonomie» e ricordando l’articolo della Costituzione che prevede la fusione di Regioni esistenti. E poi entra nel vivo dei problemi, parlando dei Comuni stritolati dal patto di stabilità e della necessità di una legge che superi il blocco dell’edilizia nei Comuni senza Pgt. Il primo applauso è sul «no chiaro a tutte le forme di illegalità».
Cinque gli impegni, le «idee nuove» che Cattaneo lancia per la legislatura: un Consiglio «aperto al territorio», che «valorizza la buona politica», che sia «sede di riflessione e formazione sui contenuti», ma anche «un Palazzo aperto e trasparente» e un Consiglio «che sostiene gli ultimi», ad esempio destinando fondi per iniziative concrete di aiuto e sostegno.
Andrea Aliverti
s.bartolini
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