Falso allarme bomba all’Esselunga di Gallarate

Gallarate – «C’è una bomba che scoppia alle quattro». È stata una voce maschile, dall’accento straniero, a scatenare il panico all’interno del supermercato Esselunga di via Pegoraro.
Era il primo pomeriggio di ieri quando il telefono del punto vendita è squillato, portando con sé questo messaggio.

Una segnalazione anonima, sulla quale si concentrano ora le attenzioni degli inquirenti. Il centro è stato immediatamente evacuato, al punto che qualche cliente raccontava di aver abbandonato il carrello con la spesa all’interno.
Sul posto sono subito arrivati la Polizia di Stato, con il commissario capo Gianluca Dalfino e gli artificieri di stanza a Malpensa, insieme ai Carabinieri, guidati dal tenente Elisabetta Spoti. Intorno alle 15.30 due agenti con altrettanti cani sono entrati all’interno del supermercato alla ‘caccia’ degli esplosivi.

Una ricerca infruttuosa, per quanto prima delle 16 tutti abbiano abbandonato il supermercato. Scoccata l’ora X, però, nessun ‘botto’ si è avvertito dall’interno del punto vendita. Al punto che il direttore del centro commerciale si preparava a riaprire i battenti per le 17.
Intanto, mentre gli agenti cercavano traccia degli esplosivi, fuori i dipendenti del supermercato attendevano di capire se e quando avrebbero potuto riprendere la propria attività. Nessuna parola con i cronisti, nemmeno da parte della direzione.

Ma i lavoratori tendevano a sdrammatizzare, «con questo caldo ci ucciderà prima la sete della bomba», oppure a lamentarsi: «io dovevo andare in pausa, c’ho il panino messo da parte».
Tutto intorno si muove la città, con i Carabinieri che hanno avuto il loro bel da fare per riuscire a fermare le massaie e spiegare loro che per la spesa avrebbero dovuto rivolgersi altrove, oppure attendere.

C’erano anche alcuni ragazzini che attraversavano il parcheggio per raggiungere casa di un amico. «C’è la bomba? Giura!», ha detto uno di loro, prima di rendersi conto della situazione: «ma allora cosa ci facciamo qua?».
Una signora, invece, camminava sconvolta: «povera Italia, ma te set cunscia mal», ovvero come sei conciata male. «Ma lei ci tornerebbe a fare la spesa all’Esselunga?», domandava ai cronisti prima di allontanarsi scuotendo la testa.

Mentre due badanti russe si chiedevano se «torneremo a sederci sulle panchine dentro al supermercato. Forse andremo al parco».
Reazioni a caldo, certamente. Alla fine, infatti, quello della bomba si è rivelato un falso allarme. E c’è da scommettere che, al massimo entro qualche giorno, il flusso di clienti al supermercato di via Pegoraro riprenderà uguale a prima.
Riccardo Saporiti

p.rossetti

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