MALNATE Sventata una truffa da 7500 euro ai danni di un’anziana di Malnate. Merito di un brillante dipendente di banca che mercoledì mattina ha intuito per tempo il tentativo di raggiro, evitando così che la donna fosse derubata di una cifra in contanti piuttosto consistente. Intorno alle 10 un uomo, di nazionalità italiana e di età compresa tra i trenta e i trentacinque anni, si è avvicinato all’anziana, una 83enne residente a Malnate, dicendo di essere amico del figlio.
L’incontro è avvenuto all’altezza della chiesa parrocchiale di Gurone, con la donna che stava rincasando dopo aver fatto la spesa. Il truffatore si è presentato con i soliti modi garbati e cordiali secondo quello che è il comportamento tipico di chi deve mettere in atto un raggiro, instaurando con la vittima quel clima di fiducia indispensabile alla riuscita del colpo.
Lo sconosciuto ha raccontato alla donna che suo figlio aveva bisogno immediatamente di 7500 euro per acquistare un computer in Svizzera dove si trovava in quel momento: quei soldi, sempre secondo il racconto del truffatore, sarebbero stati necessari perché oltre confine, per qualche strano motivo, non erano stati accettati gli assegni che il figlio aveva presentato per comprare il computer. Una bufala bella e buona alla quale, però, stava abboccando la malcapitata 83enne. Si sa, di fronte alle presunte difficoltà di un figlio non c’è cuore di mamma che tenga e così anche sborsare 7500 euro, assicurandoli a un perfetto sconosciuto che si spaccia per amico, può diventare un fatto del tutto normale. A questo punto la donna non ha esitato a salire a bordo dell’autovettura di colore chiaro guidata dal truffatore con direzione Credito Bergamasco in piazza XXV Aprile in pieno centro a Malnate. La fasulla voce del figlio fatta ascoltare al telefono è stato solo l’ultimo incentivo a dissipare i suoi residui dubbi. Hanno quindi raggiunto la filiale del Credito Bergamasco: qui il truffatore ha atteso all’esterno della sede, la donna è entrata all’interno degli uffici per prelevare il contante.
Il dipendente di banca, dopo le prime parole pronunciate dalla donna, ha immediatamente avvertito “puzza” di raggiro, bloccando ogni operazione. Per sincerarsi di come stessero le cose effettivamente il bancario ha contattato il figlio della signora, che è ovviamente caduto dalle nuvole. Era chiaro che tutto era stato architettato per derubare l’inconsapevole donna, ma il colpo era ormai fallito. Lo ha capito anche il truffatore che, smascherato, ha preso la via di fuga e si è dileguato a mani vuote prima dell’arrivo dei carabinieri.
b.melazzini
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