CASTELVECCANA Prigioniero da almeno quattro giorni di un dirupo e della neve. Con pochissime possibilità di esser raggiunto. È il dramma vissuto da un cane sulle alture del Cuvignone, in località Pira di Castelveccana. Da dove i residenti lo sentono latrare a centinaia di metri di distanza. Senza che possano far nulla per riuscire a recuperarlo. Ci ha provato, infatti, per primo Walter Zuliani, cacciatore esperto di quei pendii. «Mi piange il cuore sentire quella povera bestia che si lamenta – ammette – ma ho provato, anche con l’aiuto di altri cacciatori a verificare come si potesse fare per metterlo in salvo. Ma è troppo pericoloso».
Stando a quanto si è potuto ricostruire, infatti, il cane dovrebbe essere finito in un dirupo profondo circa 150 metri dal costone sovrastante. «Punto difficilissimo da raggiungere, se non con l’ausilio di corde e imbragature nella stagione estiva. Proibitivo – sottolinea Zuliani – con oltre 70 centimetri di neve di questi giorni. Per scendere, infatti, bisogna percorrere un costone largo un piede. Non di più. Su un terreno sdrucciolevole che il ghiaccio e le nevicata avranno reso ancor più insidioso».
Percorso, però, che un animale avrebbe potuto compiere più agevolmente, salvo poi rimanere bloccato nella gola. Impervia e lontana dall’ultimo tratto di strada percorribile con auto o fuoristrada. «Almeno tre ore di cammino in mezzo alla neve – chiarisce Zuliani – nonostante in linea d’aria risulti più vicino. Al punto che gli ululati di sofferenza si sono uditi anche per tutta la giornata di ieri». Si spera così che il cane possa riuscire da solo a scendere a valle. «Sono stato contattato anche dai vigili del fuoco e dalla protezione civile – conclude Zuliani – ma credo che sia un rischio troppo grande avventurarsi lì». Nonostante questo in paese si sta pensando a un piano per raggiungere l’animale e portarlo in salvo.
b.melazzini
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