Tris di primarie? Bello ma… Il popolo dei social si scatena

VARESE «Ancora primarie? Per tanti bollini, voglio i premi come al supermercato. Me ne manca uno e ho completato la tessera elettorale».
Il popolo di Facebook ama la democrazia e la partecipazione, ma comincia ad avere dubbi sulla reale utilità delle continue votazioni che il centrosinistra vorrebbe indire da qui ad aprile, quando si terranno le elezioni politiche.
Sì, perché il 15 dicembre sarà di nuovo il momento di votare per scegliere il candidato al Pirellone per la coalizione guidata dal Pd,

tra Umberto Ambrosoli, Alessandra Kustermann e Andrea Di Stefano. E non è finita, perché ieri i big varesini del partito hanno annunciato anche le primarie per la scelta dei candidati ai seggi parlamentari. Insomma, un vero e proprio tour de force che non poteva non rimbalzare in rete, tra volontari e simpatizzanti.
L’articolo della Provincia con la dichiarazione di Alessandro Alfieri che annuncia le primarie per i candidati parlamentari ha scatenato le ipotesi sul social network: «Si potrebbe usare la tessera come raccolta punti» scrive Pino Santacroce in un commento, e la fantasia prende il sopravvento sulla passione politica: «Primo premio una cassa di Beer – Sani, birra dal retrogusto democratico. Poi c’è un camper di seconda mano (quello di Renzi, n.d.r.), una vera occasione», e l’ultimo premio: «sigarette da Tabacci. Di makorka, come nella Russia comunista», e qui il riferimento è alla pagina Facebook dei «Marxisti per Tabacci».
Facebook, però, non è solo svago. Né, tantomeno, lo sono le primarie, come ricorda Ilaria Ceriani imitando anche il Bersani di Maurizio Crozza: «Voi scherzate, ma pensate a noi che le dobbiamo gestire e dobbiamo sobbarcarci tutto il lavoro sul territorio… Ragasssi, arriveremo ad aprile a pezzi». «Sempre a lamentarsi – scrive Marco Frigerio, tentando di riportare ordine – quando fanno cazzate senza chiederti il parere non va bene, quando le fanno chiedendoti il parere non va bene lo stesso».
Intanto, però, ci sono interi gruppi che si sono schierati per un candidato o per l’altro, e non per gioco: è il caso del profilo collettivo Proff Varese, aperto dai docenti “ribelli” dell’Edith Stein di Gavirate, intenzionati a coinvolgere i loro colleghi di tutta Italia. L’operazione, qui, è di informazione: sul profilo vengono postati i programmi dei due candidati, Renzi e Bersani, soprattutto quelli che riguardano la scuola. Il giudizio dei Proff è unanime: «Renzi è un figlio di papà che non sa niente della vita vera». E i loro voti, presumibilmente, sono andati a Pierluigi Bersani.

s.bartolini

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