Napoli, 5 mag. (TMNews) – Resta molto grave la situazione rifiuti a Napoli dove, anche oggi, si contano circa 2mila tonnellate di immondizia non raccolte. Cumuli di spazzatura che campeggiano un po’ ovunque: dalle zone del centro a quelle delle periferie. Il maltempo dei giorni scorsi ha reso più difficoltose le operazioni di raccolta anche perché i sacchetti, impregnandosi di acqua piovana, hanno aumentato il proprio peso. Ieri, secondo quanto reso noto dal Comune di Napoli, sono state raccolte 1.230 tonnellate di rifiuti mentre, nella giornata di martedì, le tonnellate sono state 1.300. Quantità considerevoli che, però, non riescono a smaltire gli arretrati che restano sempre considerevoli e aumentano quotidianamente con la produzione giornaliera. Le zone maggiormente critiche sono quella orientale dove si stima vi siano a terra circa 600 tonnellate, nei quartieri Bagnoli e Fuorigrotta dove sono circa 300, stessa quantità della zona Vicaria-San Lorenzo.
Permane anche l’emergenza roghi: nel corso della notte sono stati 17 gli incendi dolosi appiccati dalla mano dell’uomo a cataste di spazzatura, soprattutto nel centro storico del capoluogo campano. Superlavoro per i vigili del fuoco, nonostante la task force voluta dalla Prefettura di Napoli. Non si placano, inoltre, le proteste dei cittadini esasperati dai rifiuti sui marciapiedi e dai cattivi odori, acuiti dalle temperature ormai primaverili. Agitazione, in via Marina, nei pressi dell’Università Federico II, ma anche a via Duomo e nelle zone a ridosso di piazza Carlo III.
“Siamo preoccupati e purtroppo realisti – ha detto l’assessore all’Igiene urbana del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli – la situazione non è facilmente risolvibile e siamo certi che, quando lasceremo Palazzo San Giacomo, non ci saranno novità positive. Il sistema, al momento, non prevede cambiamenti perché non sono ancora stati costruiti impianti e individuati nuovi siti. La crisi, poi, sarà ulteriormente aggravata dalla chiusura della discarica di Chiaiano che, secondo le stime dei tecnici, sarà satura entro la fine di giugno. A quel punto la situazione sarà ancora più difficile da gestire”.
Psc
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