Un bilancio di fine mandato, quello alla presidenza del Consorzio urbanistico volontario Malpensa.
E dopo sei mesi alla guida del Cuv, Casorate Sempione, che tramite il sindaco Pinuccia Quadrio e il vicesindaco Tiziano Marson ha fatto sentire a più riprese la sua voce sui problemi dell’aeroporto, vuota il sacco. A cominciare dai numeri dei possibili esuberi in Sea Handling. «L’Unione europea è stata molto chiara: vuole che SeaH sparisca e che al suo posto arrivino altri soggetti a gestire il servizio», si legge nella relazione inviata agli altri sindaci Cuv. «In pratica dei circa 2.400 lavoratori in forza a SeaH, 1.600 potrebbero essere riassorbiti nelle varie aziende subentranti, naturalmente con uno stipendio inferiore; 300 (fortunati) rientrerebbero in Sea; i rimanenti 500 licenziati. Come numeri assomiglia alla tv greca», commenta gli amministratori casoratesi.
La patata bollente Sea Handling passa, ora, nelle mani del nuovo Cda di Sea dove siede anche l’ex sindaco di Cardano al Campo Mario Aspesi, espressione del territorio e di un ente locale facente parte del Cuv. «Come affronterà la questione SeaH e i rapporti tra i soci (Comune di Milano e F2i) il nuovo Cda?» ci si chiede nel rapporto.
«Dovremo capire anche quale sarà il mandato per il nuovo Cda sul tema masterplan», incalza la relazione. «Speriamo avvenga un cambio di rotta e non ci sia un più un piano calato dall’alto oltre a un drenaggio di risorse dal territorio all’aeroporto come è successo fino ad oggi, basti pensare all’ultimo caso, in ordine del tempo, del nuovo hotel al terminal 2». Piuttosto, «si auspica che prosegua il confronto con il Cuv senza tralasciare l’ambiente». Proprio sulla difesa dell’ambiente e il contenimento dell’inquinamento atmosferico e acustico prodotto dalla struttura aeroportuale, era iniziato il semestre della presidenza di Casorate, primo comune ad aver commissariato delle indagini sullo stato di salute dell’aria nel proprio paese.
«Ma a Malpensa è successo l’inimmaginabile» afferma il documento: «E’ stata messa in discussione l’occupazione che, nelle promesse di Malpensa 2000, non doveva essere un problema». All’ex presidente Giuseppe Bonomi viene riconosciuto «il tentativo di dialogo con territorio e istituzioni locali, ma per il masterplan non è stata possibile alcuna mediazione»n
alessandra pedroni
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