Una maledetta domenica, quella del 23 giugno, durante la quale, scrive il gip Giuseppe Battarino nell’ordinanza di convalida dell’arresto: «Venne organizzato al camping un consiglio di guerra».
, che ha volontariamente assassinato , 47 anni come l’omicidia, fu sferzato, anzi, «aizzato da violenza livorosa», scrive il gip precisando: «Il clima teso non diminuisce in alcun modo la responsabilità di Ammendola». Fu un pomeriggio alcolico, «superacolici offerti dai vertici della Sette Laghi spa», scrive il giudice per le indagini preliminari, con invito a «sparare, bruciare e danneggiare», tanto che, scrive il gip, un tale «a quella riunione si è presentato con un mitra da softair sparando in aria a raffica».
Violenza, rabbia, Ammendola che vuole incendiare tutto munito di tanica di benzina. Il suo è un gesto estremo populista: vuole le Tv dalla sua parte. Bonetti, per contro, è cauto: dice di pensarci bene e i due discutono. Non litigano ma la discussione è accesa. Ammendola prende e arma la sua Glock: Ramona, la fidanzata nei confronti della quale in interrogatorio Ammendola ha dichiarato «meno male che è andata via avrei potuto far del male anche a lei», se ne va non sopportando che il convivente faccia il pazzo con quella pistola. Lo ritroverà poco dopo: Bonetti morto, lui in procinto di allontanarsi . Lei lo disarma, poi lo fa costituire.
Pur non potendo imputare responsabilità di terzi nell’accaduto il gip mette nero su bianco che quel clima violento alimentato da chi «non vuole ripristinare la legalità nell’area del camping ha acceso l’animo di Ammendola.
La procura ieri ha comunicato, con un documento a firma del procuratore , ha precisato quanto eseguito sull’area. Il camping fu sequestrao nel settembre scorso dopo che gli uffici comunali segnalarono abusi dimostrati. Oggi qualcuno parla di omicidio di Stato per l’assassinio di Marino Bonetti: non è così, a sparare è stato un uomo soltanto e la sua esasperazione deriva da un abuso certificato. In ogni caso il procuratore Grigo ha emesso un comunicato in cui spiega i termini della vicenda. La procura conferma che vi sarà una proroga allo sgombero, ma solo a certe condizioni.
Il procuratore ricorda che sono 72 oggi i residenti autorizzati a rimanere nel campeggio (in 54 piazzole) che si trova sempre sotto sequestro preventivo. Sono sei i mesi concessi a coloro che ripristineranno l’area di competenza.
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