Mor a Bara, doppia promozione In italiano e in integrazione

Lonate Pozzolo – «All’inizio era tutto difficile, perché gli Italiani parlano veloce. Ora però, dopo il corso, va tutto bene».

Mor Fall, Senegalese di 33 anni, è uno dei tre studenti del corso di Italiano per stranieri organizzato a Lonate Pozzolo che ha passato l’esame Cils, la certificazione d’Italiano come lingua straniera livello A2. Un requisito, il superamento dell’esame, necessario per ottenere il tanto sospirato permesso di soggiorno di lunga durata. Gli altri due neo promossi sono Bara Niang, 22 anni, del Senegal e Memona Ijaz, 21enne Afghana. I loro racconti mettono in discussione tanti stereotipi sulla scarsa accoglienza e tolleranza degli Italiani.

«Ho girato molto – racconta Mor -, Marocco, Tunisia, poi sono stato sei mesi in Germania. Lì però non mi trovavo bene. Ho incontrato tantissime persone che mi trattavano male. In Italia, invece, le persone sono più aperte. Qui mi è capitato solo un episodio spiacevole». Mor è arrivato in Italia 3 anni fa. Non pensava di fermarsi. Era venuto solo per trovare il fratello, che vive qui. Poi però ha trovato un lavoro e ha cercato di integrarsi.

«Ora lavoro come operaio chimico in una ditta di Lonate. Ho tutti i documenti in regola e abito a Lonate». Del corso d’Italiano Mor parla un gran bene. «Gli insegnanti sono bravissimi, anche perché lavorano gratis. Forse bisognerebbe organizzarne di più di questi corsi, perché serve l’integrazione, ma senza sapere la lingua non ci può essere integrazione». Per far continuare quest’importantissima esperienza che dura da 12 anni, però, servono volontari che dedichino il proprio tempo. Chi volesse proporsi come insegnante può scrivere a [email protected].

Anche per Bara Niang, 22 anni, il corso di italiano per stranieri è stata la chiave di volta per entrare nel mondo del lavoro. Lui ha raggiunto suo padre, che vive a Lonate da quasi 20 anni, nel 2006. «Al corso mi ha portato lui – spiega Bara -. C’era andato anche lui ai suoi tempi». Anche per Bara uno dei problemi principali è stato quello di trovare lavoro, non la scarsa accoglienza degli Italiani. Ora fabbrica giocattoli per bambini in una ditta di Lonate e vive a Ferno con un cugino. «Qui mi trovo bene, anche se mi manca il mio paese e la mia mamma». In Senegal Bara ha infatti la madre e una sorella. Tutti i mesi una parte del suo stipendio e di quello di suo padre, prendono la strada dell’Africa. Bara parla un Italiano pulito. «Però voglio migliorare ancora». Nella convinzione che la conoscenza della lingua sia la strada per l’integrazione.
Tiziano Scolari 

p.rossetti

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