Nomi, comune di residenza e ogni altro dettaglio che possa portare a loro sono stati mantenuti riservati. Ma di loro qualcosa si sa: che sono frontalieri, che sono trenta e che ogni anno percepiscono in Ticino stipendi da sogno. Che permettono al loro reddito di superare la soglia annua del milione di franchi.
Questi sono i super frontralieri finiti nel mirino dell’esponente della Lega dei Ticinesi in Gran Consiglio, . «Sembrerebbe – sosteneva nella sua interrogazione parlamentare Caverzasio – he le favole riguardo ai frontalieri che fanno i lavori che i ticinesi non vogliono fare siano finite da un pezzo. La stratificazione del reddito dei 56000 frontalieri non c’è ancora, tuttavia circolano alcune indiscrezioni. Il totale dei redditi dei frontalieri ammonterebbe a 2,5 miliardi di franchi In media 45.000 all’anno a testa. Non pochi, ma non è finita qui. Perché risultano lavoratori con permessi G che hanno un reddito superiore al milione franchi».
Da qui la richiesta di chiarimenti in merito alla tassazione. E al numero esatto dei superfrontalieri. «Sono una trentina i frontalieri, in relazione all’anno fiscale 2012, che vantano un reddito superiore al milione di franchi annui».
Ha così replicato il Governo ticinese. Il Consiglio di Stato, nella sua risposta, ha però precisato che le aliquote utilizzare per il calcolo d’imposta dei titolari di permesso G, i frontalieri appunto, sono esattamente le stesse applicate ai contribuenti tassati ordinariamente. In pratica i frontalieri non beneficiano di vantaggi fiscali. Il Governo ha inoltre precisato che «la creazione del registro dei dipendenti soggetti a imposta alla fonte, condizione per procede ad una stratificazione di questa categoria di contribuenti, è legata a due progetti informatici che sono attualmente in fase di test e saranno operativi dal 2014.».
Ma ciò non toglie che i frontalieri, e nemmeno i più pagati, godano di alcun vantaggio fiscale. «Sono unicamente le deduzioni che vengono calcolate forfettariamente – conclude la risposta all’interrogazione – in assenza di una dichiarazione fiscale, ciò che può condurre a favore o a sfavore dei contribuenti soggetti a imposta alla fonte in funzione dei costi effettivi». Risposte che però hanno poco soddisfatto i leghisti. Tornati alla carica con interrogativi polemici. «Questi milionari frontalieri – si chiedono – fanno veramente avanti indietro dalla dogana tutti i giorni? E soprattutto per fare questi lavori da oltre un milione di franchi non si sono trovati degli svizzeri o dei ticinesi?».
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