VARESE La porta della nostra redazione si spalanca al sorriso sempre solare di Giulio Ebagua, che entra al giornale spingendo il passeggino del piccolo Sean. Anche gli occhi del figlio rispecchiano la qualità che sempre si legge in faccia all’attaccante nigeriano: una spontanea sincerità. Proprio da questa parola prende il la il nostro dialogo con Ebagua, che la accosta subito a Sean Sogliano: «È vero – confessa – ho chiamato così mio figlio per l’amicizia che mi lega al nostro ex direttore sportivo.
È raro trovare una persona sincera come lui nel mondo del calcio. Ha fatto la storia del Varese e questo merito gli andrà sempre riconosciuto».
Sabato ci si incontra da avversari: «Sean – mette in guardia Ebagua – tiene molto alla partita, sia perché è un varesino, sia perché ha in testa un traguardo: portare in A il Verona. E quando lui insegue un obiettivo, difficilmente lo fallisce».
Filippo Brusa
L’INTERVISTA COMPLETA A EBAGUA SUL GIORNALE IN EDICOLA VENERDI’
a.confalonieri
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