CASTELVECCANA Il Lago Maggiore non gli ha lasciato scampo. Lo ha inghiottito, trascinandolo ad oltre 30 metri di profondità. È morto così, per annegamento, Admir Brucaj. La terza vittima di questa drammatica settimana sulle rive del Verbano. Fatale per il giovane, 29enne di origini albanesi e residente a Varese, è stato un tuffo dal lido delle “Cinque Arcate” di Castelveccana.
La spiaggetta, con rocce e scoglie, tra le più apprezzate del Varesotto. Anche perché è affacciata su Punta Granelli, la palestra preferita tra i sub del territorio, e vero e proprio “tempio” degli amanti delle immersioni. Perché è da qui che si raggiunge il Cristo degli Abissi. Lì si è consumata la tragedia. Poco dopo le 15. Quando il ragazzo, si è buttato in acqua senza probabilmente la necessaria esperienza, ed ha subito iniziato ad annaspare.
Cominciando a sbracciarsi, secondo il raccolto delle persone presenti in quel momento al lido, ed ad invocare aiuto. Rivolgendosi al fratello e al cugino che con lui avevano scelto di trascorrere il sabato sulle rive del lago. Segnali che non tutti hanno colto all’istante. Più di una persona, infatti, ha pensato ad uno scherzo. Salvo poi rendersi conto del dramma che si stava consumando. Anche perché, nel giro di pochi secondi, il ragazzo è scomparso dalla vista delle persone. Finendo sotto il pelo dell’acqua per non riaffiorare più.
Così una ragazza ha lanciato l’allarme, facendo scattare i soccorsi. Con una mobilitazione totale, partita con il coordinamento della Guardia costiera di base a Verbania che ha messo in acqua ogni risorsa disponibile. I primi ad intervenire, però, sono stati dei sommozzatori che si trovavano già sul posto per una serie di immersioni. Avvertiti dell’emergenza hanno provato ad individuare il giovane, ma senza esito.
Poi in pochi minuti sono arrivati dal lago, oltre alla motovedetta della Guardia costiera, quelle dei vigili del fuoco, anche con l’equipaggio da soccorso rapido di stanza ad Angera, della polizia provinciale, dei carabinieri, della Società nazionale di salvamento, della Croce rossa e dell’associazione Sub Verbania. Mentre a terra operavano gli uomini del 118 e i carabinieri di Luino e Castelveccana. Sforzo che però non ha consentito alle squadre di soccorso di salvare la vita al giovane.
Il suo corpo, infatti, è stato recuperato intorno alle 18.10. Merito degli specialisti del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano. Arrivati a Castelveccana verso le 17 si sono immersi dopo aver analizzato la situazione e ricostruito la probabile posizione. E dopo circa quindici minuti di perlustrazione hanno individuato il ragazzo. Già finito a 32 metri di profondità ad una distanza di circa 70 metri dalla costa. In un punto dove la profondità delle acqua arriva a sfiorare anche i cento metri. Così lo hanno riportato a riva. Dove le urla di dolore del fratello e del cugino hanno rotto il silenzio. Mentre il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Di un ragazzo di 29 anni, ucciso dal Maggiore, alla termine di una settimana maledetta per i bagnanti del lago.
Alessio Pagani
e.marletta
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