TRADATE Il Comune non paga e la Seprio rischia il collasso. Non riuscendo a far fronte agli impegni assunti, nelle scorse settimane l’assemblea dei soci della Seprio Patrimonio Servizi ha chiesto una moratoria alla Veneto Banca Holding, al fine di sospendere quattro rate del mutuo da 5 milioni e 400 mila euro contratto per finanziare l’acquisto della Frera e di Villa Truffini dal Comune di Tradate, come misura straordinaria per reperire la liquidità necessaria.
Il verbale dell’assemblea dei soci chiarisce innanzitutto che due componenti del Cda, Gianfranco Crosta e Livio Bianchi – rispettivamente attuale candidato sindaco al ballottaggio e candidato consigliere – hanno lasciato l’incarico il 29 marzo scorso per non incorrere nelle condizioni di ineleggibilità. Per effetto di questa decisione l’unico consigliere rimasto in carica, Antonio Papale, è stato nominato amministratore unico fino al 30 giugno. Sbrigate le formalità nella stessa assemblea è stato sviscerato il tema della situazione economico finanziaria della società e dei provvedimenti urgenti da assumere per farvi fronte.
Sui verbali si legge che «la situazione in cui versano oggi i conti correnti non consentono il benché minimo spazio di azione». «La situazione – continua – di cassa presente oggi in Sps è motivo di grande preoccupazione: da un punto di vista economico la società ha più che sufficienti elementi per poter essere definita sostenibile ed anche patrimonialmente la stessa presenta sufficienti garanzie per i terzi, purtroppo lo stato di illiquidità è di per sé
causa sufficiente per dover prendere in esame interventi a tutela della gestione e dei creditori terzi».
Parole che riecheggiano come lame, a cui vanno ad aggiungersene altre: «Non si è potuto provvedere al pagamento dei mutui chirografari presso Creberg in scadenza per la fine di marzo, non si è potuto provvedere alla liquidazione dei fornitori abituali del settore rifiuti, non si è potuto provvedere per il secondo mese consecutivo alla liquidazione delle fatture emesse dal consorzio Fiume Olona». E ancora: «Lo scenario attuale, se non supportato da un immediato riscontro da parte del Comune di Tradate, in quanto debitore della società di ingenti somme, non potrà che tradursi in uno stato d’insolvenza. Tale fatto sarebbe di inaudita gravità ed ogni tentativo per scongiurarne la concretizzazione sarà da attuarsi».
Nella doppia veste di ex presidente e di attuale candidato sindaco, è Gianfranco Crosta a spiegare le ragioni di questa situazione: «Cerco di vedere la questione dal punto di vista del Comune. Negli ultimi due anni l’ente ha sempre avuto difficoltà a tenere il passo con i tempi della Seprio e la causa va cercata nelle regole castranti del patto di stabilità. È stata costruita un’operazione che rispondeva ad alcune regole che poi sono cambiate. Non c’è nulla di catastrofico. Si tratterà di concordare diversi tempi di pagamento con i fornitori, succede in tutte le aziende. È solo un problema di cassa, non strutturale».
Oltre alla sospensione di quattro rate del mutuo, la Seprio chiede all’amministrazione di liquidare ogni partita sospesa e di valutare la possibilità di rendere liquidi i crediti della società con cessioni e anticipazioni.
b.melazzini
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