Brebbia, un consiglio da stadio La viabilità accende gli animi

BREBBIA Clima da stadio e tensione alle stelle in consiglio comunale a Brebbia, dove per la prima volta, dopo la bagarre di settimana scorsa, erano presenti anche i carabinieri della stazione di Besozzo, oltre a due agenti della polizia locale.

Proprio i militari sono dovuti intervenire a riportare l’ordine in sala, quando un cittadino, seduto tra il foltissimo pubblico presente – un centinaio i presenti, veramente tanti per un paese di queste dimensioni – ha iniziato a riprendere con una videocamera i lavori del consiglio.

«La ripresa filmata non è stata autorizzata – ha detto il sindaco Domenico Gioia – il regolamento non prevede le videoriprese, in attesa di un’esplicita regolamentazione». Un gruppo di cittadini ha cominciato a inveire gridando all’«abuso di potere», mentre il cittadino, raggiunto dai carabinieri, ha annunciato l’intenzione di sporgere denuncia.

Tutto questo quando la seduta del consiglio comunale, saltata la scorsa settimana per mancanza del numero legale, non era ancora entrata nel vivo dell’ordine del giorno, tutto dedicato alle interrogazioni presentate dai tre gruppi di minoranza. L’argomento incendiario è sempre il solito, la nuova viabilità: ma si è litigato anche sull’agibilità della sala consiliare e sulle indennità di sindaco e assessori.

All’inizio della serata i consiglieri di opposizione hanno effettuato delle comunicazioni. Francesca Marino (“Ieri, oggi, domani”) ha sottolineato «i pretesti con cui la mia lista civica è stata esclusa dal tavolo dei cittadini sulla viabilità». Alessandro Magni (Lega Nord) ha letto il testo di un volantino distribuito al pubblico presente dalle opposizioni sul dovere per i consiglieri comunali e gli assessori di partecipare ai lavori del consiglio. «Norme – ha spiegato Magni – contenute nel testo unico degli enti locali e nel codice etico che la vostra maggioranza ha votato. Il vostro comportamento nel precedente consiglio è stato increscioso, una presa in giro».

Settimana scorsa infatti era mancato il numero legale quando i quattro consiglieri di minoranza erano usciti dall’aula, dopo aver verificato che per la maggioranza  erano presenti solo tre esponenti su nove. All’uscita da Villa Terzoli c’era mancato poco che si venisse alle mani.

Giovedì sera la maggioranza era presente con cinque rappresentanti. Il sindaco, a nome del gruppo “Viviamo Brebbia”, ha letto un documento di dura condanna dell’atteggiamento delle opposizioni: «Il comportamento delle minoranze è strumentale, tende a paralizzare i lavori del consiglio utilizzando lo strumento delle interrogazioni in maniera distorta, con intenti inquisitori e ostruzionistici – ha affermato Gioia – Le interrogazioni servono a conoscere le intenzioni della maggioranza, non ad accertare fatti per cui ci si può rivolgere agli uffici».

I consiglieri di maggioranza non parteciperanno più a consigli comunali in cui siano in discussione solo interrogazioni: annuncio accolto da un boato di parte del pubblico, tanto che il primo cittadino è dovuto intervenire richiamando tutti «al rispetto delle istituzioni perché non siamo al bar».

Il consiglio ha discusso e litigato sull’agibilità della sala consiliare, con capienza massima di 99 persone: «Stasera siamo di più», ha accusato Magni; «Vorrà dire che la prossima volta entreranno solo 99 persone», ha risposto Gioia, secondo cui la viabilità «è costata 12.332 euro in segnaletica». «La cifra non torna, a noi risultano 18.467 euro», ha replicato Angelo Brughera (Pdl). Litigio finale sull’indennità degli amministratori, con il sindaco che non ha voluto fornire cifre.

«Siete come sempre poco trasparenti – ha detto Antonio Pedretti (Lega Nord) – devolveremo i nostri 16 euro lordi di gettone in beneficenza agli alluvionati delle Cinque Terre». Il prossimo round non dovrebbe essere lontano, visto che le minoranze hanno presentato altre interrogazioni.

Matteo Fontana

s.affolti

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