Bruxelles, 7 mag. (TMNews) – Crisi finanziaria del Portogallo e della Grecia e la richiesta di misure aggiuntive di risanamento finanziario che i partner europei hanno avanzato ad Atene. Sono questi alcuni degli argomenti affrontati ieri sera nel mini-vertice svoltosi a Lussemburgo. Il portavoce del premier lussemburghese e presidente dell’eurogruppo, Jean-Claude Juncker, raggiunto oggi al telefono da TMNews, ha confermato lo svolgimento della riunione informale, ieri sera a Lussemburgo, di un mini vertice con la partecipazione, oltre allo stesso Juncker, dei ministri delle Finanze di Germania, Francia, Italia e Spagna (i quattro paesi del G20 che sono membri dell’Eurozona), più il ministro greco, George Papacostantinou, insieme al presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, e al commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
Secondo quanto ha riferito il portavoce, Guy Schuller, i temi affrontati sono stati sostanzialmente quattro: le crisi finanziarie in Portogallo e in Grecia, la situazione complessiva sui mercati e il seguito da dare all’ultima riunione dei ministri finanziari del G20. Sulla Grecia, Schuller ha ribadito che non è mai stata ipotizzata un’uscita di Atene dall’Eurozona, che, oltre a non essere prevista dalle regole dell’Uem, sarebbe del tutto “stupida”, come ha detto la notte scorsa Juncker, perché peggiorerebbe certamente la situazione. Si è parlato “brevemente”, invece, delle misure aggiuntive di risanamento finanziario che i partner chiedono ad Atene, e che saranno sul tavolo del prossimo eurogruppo, il 16 maggio a Bruxelles.
Un anno fa, la Grecia aveva ottenuto un prestito complessivo da 110 miliardi di euro in tre anni da parte dei partner dell’Eurozona e dall’Fmi, condizionato alla realizzazione di un duro programma di austerità e risanamento finanziario. Tuttavia, con la crisi economica dovuta proprio all’austerità, gli introiti fiscali minori del previsto, la lotta all’evasione ancora poco efficace e una riduzione insufficiente della spesa pubblica, il deficit pubblico di Atene è stato rivisto al rialzo per il 2010, passando dal 9,4 previsto al 10,5% rispetto al Pil.
Secondo Schuller, la riunione ha solo menzionato la questione finlandese, prendendo atto delle rassicurazioni ricevute da Helsinki sulle posizioni che prenderà il nuovo governo, nonostante l’affermazione elettorale del partito populista dei ‘veri finlandesi’, contrario alla partecipazione del Paese al finanziamento del nuovo intervento dell’Efsf (il ‘Fondo salvastati dell’Eurozona) per il Portogallo.
Il portavoce di Juncker ha detto, infine, che non c’è da attendersi alcuna comunicazione ulteriore, durante il week-end, su eventuali decisioni dei ministri dell’Eurozona.
Loc
© riproduzione riservata