VARESE Quasi duecento millilitri di pioggia caduti in 48 ore. Notte di paura ad Azzate dove è crollato un muraglione di contenimento. Il materiale è franato in via Fiume, per fortuna non ci sono vittime.
Tra venerdì e sabato. Questa la portata delle precipitazioni nell’Alto Varesotto. Zona dove si è concentrato maggiormente il maltempo delle scorse ore. Dopo un venerdì, dove su tutto il territorio provinciale sono caduti qualcosa come 80 millilitri d’acqua, ieri la portata dei rovesci si è diversificata. Intorno ai 60-70 millilitri nel Sud della provincia, punte di 100-120 millilitri nell’Alto Varesotto. Con l’Alto Luinese che ha raccolto la quantità maggiore di precipitazioni. «Piogge particolarmente intense – ha sottolineato Angelo Stanzione,
previsore del Centro geofisico prealpino di Varese – legate all’arrivo di aria umida da Sud-Est che è entrata di forza nella conca padana. Così si spiegano le scorse 48 ore di pioggia. Anche se l’andamento del maltempo è stato costante. Senza scrosci violenti e concentrati del tempo». Nonostante la pioggia battente che da venerdì pomeriggio cade sul tutto il Varesotto, infatti, non si sono verificate situazione drammatiche.
Pur non essendo mancati i punti di criticità la situazione è rimasta sotto controllo. Anche a livello di fiumi e laghi. Che, prima dell’inizio della perturbazione, vedevano la loro capacità di raccolta al massimo. «Arrivavamo da un periodo di siccità che ha fatto finire in magra quasi tutti i corsi d’acqua e i laghi – conferma Alessandro Barozzi, tecnico dello Ster, l’ex genio civile, di Regione Lombardia – e questo, in situazioni di precipitazioni, è un fattore positivo. Aumenta, di fatto, la ricettività sia dei laghi, sia dei torrenti». Nelle ultime 48 ore, infatti, il lago Maggiore è salito di quasi 70 centimetri restando però a circa 170 centimetri dal limite di esondazione a Laveno Mombello, tradizionale riferimento per l’emergenza allagamenti del Verbano.
«Attualmente il lago sale a un ritmo che arriva anche ai cinque centimetri all’ora – chiarisce il meteorologo Stanzione – ma, essendo prevista una cessazione dei fenomeni piovosi già da martedì, c’è un discreto margine di sicurezza. È però probabile che il lago possa salire ancora di circa un metro entro la prossima settimana anche per effetto della portata eccezionale dei torrenti». Torrenti che restano osservati speciali. Come il Giona di Maccagno dove, in caso di emergenza, ci si preparare a rinforzare gli argini. Come interventi d’emergenza sono pronti in Veddasca in caso di necessità, con l’ipotesi in caso di pericolo di chiudere anche la provinciale.
Eventualità pronte a scattare ma, per ora, non ancora necessarie. Qualche piccolo smottamento si segnala invece a Cerro di Laveno. Sotto controllo l’Olona che, con le sue prime ondate di piena, ha solo sfiorato i livelli di preallarme in provincia ma è esondato a Rho.
Contenuti così gli interventi di vigili del fuoco e protezione civile. Poco più di venti, quelli legati al maltempo, dalla nottata di sabato. Tagli piante e allagamenti di box e cantine tra Valcuvia e Luinese. Chiusa, come ormai è prassi in caso di piogge intense, la strada provinciale 61 tra Ponte Tresa e Cremenaga. In città nessun allarme particolare ma è finita a mollo la strada che separa il parcheggio sterrato dell’Iper da quello asfaltato.
Alessio Pagani
e.marletta
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