Il flauto d’oro di Sergio Zampetti «Non è solo musica, c’è l’anima»

VARESE Sergio Zampetti da Saronno porta il suo flauto d’oro nel mondo. L’artista saronnese del flauto traverso sarà protagonista con Luigi Verrini, chitarra, del prossimo appuntamento, quello di domenica, del cartellone “Musica e Poesia” dedicato alla musica da camera nella chiesa di Loreto in via Gasparotto a Varese.
Il suo è un flauto speciale, d’oro appunto, e ormai famoso a livello internazionale, solo il mese scorso è stato chiamato a suonare in Giappone e a breve sarà

in Germania.
Perché proprio un flauto d’oro?
È uno strumento prezioso, con una sonorità speciale, calda. Ha un suono molto esuberante, brillante e contemporaneamente dolce. Mi sembra che in qualche modo il suono del mio flauto sia la continuazione della mia anima. Lo stesso strumento suonato da due flautisti cambia: un dato fisico che deriva da quello spirituale e mentale.
I suoi concerti, come quello che farà a Varese, sono di musica classica, ma non solo…
A Varese faccio un concerto di musica classica, ma non il classico concerto. È una performance arricchita. Non una lezione di storia della musica, quella si fa sui libri, ma aggiungo magari il retroscena legato a un pezzo, alla tecnica musicale legata al brano, per focalizzare l’attenzione a un livello di consapevolezza più alto. Così lo spettatore è più coinvolto nel solco della consapevolezza. Verifico che poi la performance è più apprezza il pubblico è contento di essere coinvolto e l’ascoltatore è più attivo e diretto.
Nella chiesa di Loreto sentiremo Schubert, Boehm, Gragnani, Carulli, Molino, Giuliani, Telemann, Bach, Chopin, Rossini: un programma intenso.
È un concerto per flauto e chitarra. Facciamo tanti pezzi brevi due o tre minuti ciascuno. Intervalliamo brani con un alto livello di attenzione, brillanti, ad altri cantabili, ma anche ad altri raramente suonati e riferiti all’800 minore e poi brani per chitarra sola e flauto solo.

Il servizio completo sul giornale in edicola giovedì 25 aprile

s.bartolini

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