I forconi, questa mattina, sono approdati nella roccaforte del “Senatur”. Infatti, come annunciato, dalle 9 i manifestanti del “Movimento 9 dicembre” stanno presidiando la piazza del centro del paese con cartelli e striscioni contro la famiglia Bossi e la classe politica in generale.
«Siamo qui perché per noi Bossi, negli anni passati, è stato un po’ il simbolo del cambiamento del modo di fare politica – spiegano i manifestanti -Poi si è rilevato l’esatto contrario. Per anni ha predicato lo sloga “Roma ladrona”, ma una volta sedutosi su quelle sedie ha rivelato il vero lato del suo partito. Stessa cosa ha fatto il figlio Trota».
Qualche tensione si è registrata quando i manifestanti hanno cercato di organizzare un corteo per raggiungere l’esterno della casa di Bossi e sono stati fermati dalle forze dell’ordine. A raggiungere, poi, il presidio per scambiare due chiacchiere con i forconi il sindaco di Gemonio del Carroccio, Fabio Felli. I manifestanti hanno chiesto al primo cittadino di intercedere affinché Umberto Bossi uscisse di casa per incontrarli. Felli ha così raggiunto casa Bossi e ha suonato il campanello, ma nessuno ha risposto. Anche perché il Senatur è a Roma.
«Non ci aspettavamo di incontrare Bossi – continua Cristiano Pala, referente del movimento varesino – La nostra presenza qui oggi ha lo scopo di lanciare un messaggio ai cittadini per far aprire loro gli occhi». Intanto, anche Umberto Gobbi, coordinatore lombardo del movimento, ha raggiunto il presidio intorno all’ora di pranzo annunciando nuove iniziative. I manifestanti lasceranno il presidio di Gemonio alle ore 16.
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