Verso Parigi/3 Nuova Honda CR-V

Nata al Tokyo Motor Show del 1995, Honda CR-V è stato uno dei primi «Road-Soft» della generazione moderna, affermandosi, così, come un punto di riferimento per questo segmento da allora in rapida crescita. La storia insegna e dà lezione anche nel campo dei motori: il CR-V, progettato principalmente per l’uso su strada ma con un carisma da Suv, ha mantenuto nel tempo un target di clienti che chiedono qualità ad un prodotto Honda prodotto, però, nel Regno Unito.

Una sintesi progettuale. quindi, di due mondi. La seconda generazione arriva nel 2011 mantenendo tutte le sue migliori caratteristiche compreso il sistema 4WD ma innovando le motorizzazioni con il due litri i-VTEC a benzina. Il ridisegno esterno consente la creazione di un maggior spazio interno per conducente e passeggeri.

Poi scatta la terza generazione e ora, alla vigilia del Salone dell’Automobile di Parigi, arriva il quarto capitolo di questa saga sulle quattroruote che sarà presentato a metà settembre alla stampa internazionale riunita, per l’occasione, a Monaco di Baviera.

La conferma, quest’ultima occasione, dell’anima e della vocazione da vettura mondiale di CR-V, già presente in 160 mercati internazionali e già venduta in oltre cinque milioni di unità dopo essere stata pensata e ideata in Giappone ma rivista per fare breccia anche in Europa.

Rispetto alla versione precedente, il nuovo modello ha un’immagine ancora più aggressiva, con le linee della carrozzeria scolpite e un frontale più marcato. Quello che più conta è che Honda, durante lo sviluppo del nuovo modello, ha pensato a conferirgli una maggiore iniezione di efficienza, funzionalità e comfort sino al punto di diminuirne le dimensioni esterne.

La nuova CR-V, infatti, è lunga 5 mm in meno e ha subìto un «taglio» di 30 millimetri in altezza. Una scelta tutta votata al miglioramento aerodinamico (il 6,5% in più di Cx) ma che non compromette lo spazio a disposizione nell’abitacolo. Un esempio? Lo studio delle volumetrie ha permesso di aumentare le dimensioni del bagagliaio, che ora misura 590 litri e che può arrivare a 1.670 litri nella configurazione di massimo carico.

Altro intervento, in questo senso, è stato quello sulla seduta posteriore, frazionata nel classico rapporto 60:40 ma che si può ripiegare tirando un gancio in tessuto che contemporaneamente solleva la seduta e abbatte lo schienale.

Al nuovo look esterno e della plancia corrisponde un aggiornamento dei propulsori con l’arrivo, tra gli altri dispositivi di risparmio assistito del carburante, del sistema Start/Stop di nuovissima generazione di serie su tutte le versioni a cambio manuale.

Confermati, dunque, il benzina 2 litri i-VTEC da 150 cv e il 2.0 i-DTEC da 155 cv con un sensibile abbattimento, però, delle emissioni (rispettivamente 153g/km e 174 g/km) e consumi dichiarati inferiori di oltre il 10% rispetto ai modelli attuali.

Il motore a benzina sarà disponibile sia a trazione anteriore che con le quattro ruote motrici, mentre per entrambe le unità si potrà scegliere tra il cambio manuale e l’automatico a cinque marce. Novità sono annunciate per il 2013 tra cui un 1.6 litri a gasolio da 120 cv con trazione anteriore.

Il salto di qualità si registra anche sul fronte della sicurezza: è tutto nuovo il servosterzo elettrico ad assistenza variabile e sono inedite le tecnologie di assistenza elettronica alla guida tra cui vanno segnalati l’Hill Start Assist, l’Hill Descent Control e il cruise control adattativo. Il Lane Keeping Assist attivo corregge, poi, la marcia nel caso di una traiettoria fuori corsia mentre il Collision Mitigation Braking System, dotato di un rilevatore radar, consente di segnalare il rischio di collisioni frenando automaticamente la vettura.

Daniele Vaninetti

m.sanfilippo

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