CREMENAGA Ubriaca e “fumata” non riconosce il pusher: denunciata per favoreggiamento. Il giudice l’ha assolta questo pomeriggio accogliendo la richiesta di difesa e anche del pubblico ministero d’udienza Aldo Macciani.
Tutto avvenne il primo maggio 2010. In quell’anno la festa dei lavoratori pare sia stata baciata dal sole e la protagonista della vicenda: 18 anni compiuti da due mesi all’epoca dei fatti, residente a Varese, ha deciso di celebrarla con gli amici. Programma classico: giro di aperitivi, poi un bicchiere di vino e un altro ancora. Si stima che in breve tempo i bicchieri abbiano raggiunto un numero oscillante tra i dieci e 12. La ragazza, al limite del coma etilico, decisamente poco presente a se stessa, cambia festa e viene letteralmente portata a casa di altri amici. E qui qualcuno accende uno spinello: la ragazza, non fumatrice, avrebbe fatto un paio di tiri fatali al già precario equilibrio. E la giovane, dopo aver dato di stomaco, è rimasta semi tramortita sul divano.
E’ a questo punto che la sua storia si intreccia con quella di un pusher locale oggetto di attenzione da parte dei carabinieri in altra indagine. I militari stavano seguendo il piccolo spacciatore e sono arrivati nell’abitazione in cui la festa era in corso: il pusher aveva infatti consegnato una modica quantità di hashish prima di sparire. E lì i carabinieri trovano la ragazza decisamente alterata da alcol e droga. E lei, però, non mente quando dice di non sapere proprio chi abbia portato la droga. E scatta la denuncia. Oggi l’assoluzione.
S. Car.
f.artina
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