"Johanna Malgorzatacapace di intendere"

VENEGONO INFERIORE Perfettamente capace di intendere e volere: così ha concluso il consulente del tribunale di Chiavari incaricato dal giudice per l’indagine preliminare di valutare le condizioni psichiche di Johanna Malgorzata Lohninger, la sessantenne di origine polacca in carcere per la morte dell’imprenditore varesino Alessandro Macchi, 45 anni, ucciso a colpi di pistola il 2 novembre nella sua casa di Rapallo.

Per la prima volta da allora l’ex ballerina è apparsa in pubblico, sollevando la curiosità di giornalisti e fotografi affluiti nella cittadina ligure per seguire l’udienza per l’incidente probatorio, fissato dal giudice Alessandra Galli, che deve appunto stabilire se quel maledetto 2 novembre la donna – mai sposata all’imprenditore di Venegono, ma che gli ha dato un figlio, Luca, 20 anni, indagato pure lui, ma a piede libero, per concorso con la madre nell’omicidio dell’industriale –

fosse o no in grado di comprendere la gravità della situazione. Il medico, dottor Marco Mollica, ha concluso che non le difettava la consapevolezza. Era lucida, insomma: un parere coincidente con quello già depositato lo scorso 5 maggio dal perito incaricato dal pm Francesco Brancaccio, dottor Giulio Piccinini. Una visione opposta rispetto a quella espressa dal perito di parte, nominato dal difensore della donna, il dottor Luigi Morgese, che ha parlato di disturbo acuto da stress che le avrebbe offuscato la mente mentre affrontava quello che ormai era il suo ex compagno.

Appare chiaro lo scopo della difesa, sostenuta dall’avvocato Manuela Mercassoli: arrivare ad una dichiarazione di infermità mentale, anche solo parziale, alleggerirebbe di molto la posizione della donna, indagata per omicidio volontario premeditato. Deperita, invecchiata, provata dal carcere, la Malgorzata non è più quella bella donna che venticinque anni fa lavorava come ballerina nei night milanesi, e che aveva fatto perdere la testa ad un giovanissimo Alessandro Macchi. Il giudice si è riservato di decidere in merito alle conclusioni dei periti. Notata l’assenza in udienza di Luca Macchi, assente perché, ha spiegato il suo legale, l’avvocato Paola Pavesi, affetto da morbillo. Dovrà essere in forma per la settimana prossima, quando al tribunale del Riesame di Genova si discuterà l’appello contro il sequestro dell’eredità del padre, disposto dal tribunale di Chiavari dopo l’iscrizione nel registro degli indagati, di cui è lui l’unico beneficiario.

Franco Tonghini

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