Mosca, 22 nov. (TMNews) – Solo un cinema di Mosca ha accettato di proiettare l’anteprima di un documentario sulla compagnia petrolifera Yukos e sul suo ex patron, attualmente in carcere Mikhail Khodorkovsky. Tutti gli altri hanno rifiutato di firmare il contratto con i distributori della Kinoclub. E nessuno lo metterà in cartellone nella seconda città più grande della Russia, nonchè luogo di nascita di Vladimir Putin, San Pietroburgo. Il film del regista tedesco Cyril Tuschi è stato uno degli eventi al Festival di Berlino lo scorso febbraio ed è uscito in Europa a novembre. Ma la sua data di uscita in Russia è stata rinviata più volte. Ora sarebbe fissata per il primo dicembre. Ma certo non potrà vedere oceani di folle il lungometraggio sul nemico numero uno del premier Vladimir Putin.
A Mosca, un solo cinema indipendente in periferia ha accettato di mostrare il film, insieme con una dozzina di sale cinematografiche in tutta la Russia. Certo da data di uscita è particolarmente significativa visto che comunque sarà a ridosso delle elezioni legislative del 4 dicembre, dove lo stesso partito di governo Russia Unita guidato dal primo ministro Vladimir Putin dovrebbe vincere.
Sono ormai trascorsi quasi otto anni da quando l’uomo più ricco di tutta la Russia, il magnate del petrolio Mikhail Khodorkovsky, è stato arrestato a Novosibirsk con l’accusa di truffa, dopo essere rimasto coinvolto in uno scontro aperto con l’allora presidente Vladimir Putin. L’ex magnate e il suo collega Platon Lebedev stanno scontando otto anni di condanna emessa nel 2005 per frode ed evasione fiscale e sono destinati a rimanere in prigione fino al 2016 dopo aver ricevuto un’altra condanna per sottrazione indebita e riciclaggio.
Cgi
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