Una vita breve quella di Alessandro Auguadro, volato in cielo l’altroieri a soli cinque mesi. Una vita breve durante la quale questo bimbo, affetto da una grave patologia congenita, ha lottato con la forza di cui solo i bimbi sono capaci, aiutato ogni giorno dall’amore di mamma Daniela e di papà Massimiliano, che hanno fatto quel che c’era da fare.
Purtroppo le cure e le eccellenze ospedaliere molto spesso non arrivano dove tutti auspicano e sperano e così, la malformazione cardiaca diagnosticata al piccolo quando era ancora nel grembo materno, ha compiuto il suo corso.
Alessandro è morto in ospedale a Bergamo, dove era assistito dall’equipe di cardiochirurgia pediatrica.
Un centro di eccellenza cardiologica, riferimento per il Nord Italia, uno dei pochi dove si eseguono rischiosi e delicati interventi anche sui neonati.
La famiglia del piccolo Alessandro è arrivata ad abitare a Villa Guardia da qualche tempo, una coppia giovane e molto riservata. La gravidanza aveva compiuto il suo corso regolarmente, anche se già alla ventesima settimana di gestazione era arrivata una notizia che nessuno avrebbe mai voluto comunicare, né ricevere. Alessandro nasce, trascorre una vita sospesa tra interventi e cure. Una vita preservata e fragilissima. I genitori seguono con grande controllo le disposizioni dei medici, il bimbo non può permettersi di contrarre infezioni di nessun genere,
neppure un banale raffreddore, il suo stato di salute lo obbliga a stare attento a tutto e mamma e papà non smettono di farlo per lui, più di quanto solitamente un genitore faccia per il proprio bambino in fasce. In cinque mesi tanti esami e tanti interventi. Alessandro, la settimana scorsa, viene portato a Bergamo in ospedale per un esame, poi lo trattengono, le cure non hanno impedito che il suo debole cuoricino si fermasse per sempre.
I funerali si sono tenuti sabato a Maccio
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