A un festival letterario, una volta regalarono agli intervenuti, come gadget, una lampada di quelle da accendere tirando una cordicella.
La luce arrivava dopo un discreto “clic”, soffusa, ma assolutamente in grado di illuminare l’area attorno. Una bellezza. Discreta, ma non al punto da passare inosservata. La stessa funzione del “Festival della luce”, che si chiude oggi a Villa del Grumello. La rassegna vuole fare “clic”, accendere la luce su Como e il suo territorio. Una luce che, a giudicare dal successo, è già un faro, visto che anche ieri sera ha registrato oltre 400 presenze nei due incontri con e a fare da moderatore con (che ieri è andato in diretta tv alle 21.30 su TgCom 24, con la sua trasmissione direttamente dal festival).
Turismo, ma non solo
Lo scopo del festival è promuovere al massimo il Lario style, che significa: turismo, affari, accoglienza, commercio, cinema e lavoro, nuove opportunità per un territorio che ha un’anzianità di fascino comprovata e indiscutibile. A muovere le corde del Festival c’è . «L’idea di far partire questo festival – spiega Brenna – non è stata solo di promozione turistica, ma “anche” di quella. Lo so bene, visto che mio padre è stato il creatore della battaglia navale del ’57 e dei fuochi di San Giovanni. Il festival vuole dare luce alla città e al suo territorio nel loro complesso e dovrà essere inserito in un momento “morto” del turismo; cioè all’inizio della primavera quando cambia la luce, gli hotel non sono ancora pieni e c’è necessità di farli lavorare di più, come pure i ristoranti e i negozi».
Una spinta importante da dare con iniziative e incontri, ma soprattutto necessaria anche guardando all’Expo 2015, che è ormai molto vicino.
«Como ha bisogno di essere sollecitata – aggiunge Brenna, presidente del comitato promotore del festival – ma ha anche grande necessità di idee e di fondi» e parlando di denaro, Brenna sostiene che «quando ci sono idee , proposte e voglia i soldi si trovano».
Il collegamento arriva subito all’appello lanciato di recente da: «L’invito a proporre idee, lanciato da Guzzetti, va proprio nel senso del nostro festival.
«Giovedì – spiega Brenna – al festival c’erano ben cinque assessori, segno che da parte delle istituzioni c’è molto interesse, vuol dire che è arrivato il momento di concentrare le forze anche del settore pubblico, che non può dire sempre “non abbiamo soldi”. Certo, i privati sono fondamentali, ma se i progetti sono concreti e finalizzati i contributi, anche se pochi, arrivano anche dal pubblico».
Parola d’ordine: concretezza
La parola d’ordine è: concretezza. «Pensiamo anche di creare un concorso d’idee che possa coinvolgere i commercianti, e tutti coloro che siano pronti a raccogliere stimoli . Ogni festival dovrà lasciare un segno concreto – chiude Brenna – : una piazza illuminata, un giardino più pulito, prima di tutto quello davanti alla stazione centrale che è il nostro biglietto da visita. A Como c’è voglia di fare, ma anche tanta frustrazione su come e dove si può fare. sta rispondendo a queste domande facendo molto per il Comasco. La stessa Giunta mi sembra molto partecipativa. É arrivato anche , figlio del ministro a presentare una sua idea.
«Un omaggio anche ad , mio grande amico e che chiedeva concretezza».n
carla colmegna
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