Doha, 29 ago. (TMNews) – Il Consiglio nazionale di transizione libico (Cnt) ha rivolto oggi un appello alla comunità internazionale affinché rinnovi il suo sostegno ai combattenti in lotta contro il regime di Tripoli. In apertura della riunione di Doha dei capi di Stato Maggiore dei paesi impegnati militarmente in Libia, il presidente del Cnt Mustafa Abdel Jalil ha spiegato che Muammar Gheddafi rappresenta ancora “un pericolo”. Nella notte, intanto, la Nato è tornata a colpire Tripoli mentre nel paese africano è attesa oggi la visita dell’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni.
Che la partita in Libia non sia chiusa è quindi testimoniato non solo dagli scontri che perdurano in alcune zone del paese ma dalle stesse parole del leader del Cnt. “La sfida di Gheddafi alle forze di coalizione rappresenta ancora un pericolo, non soltanto per il popolo libico ma anche per l’intero mondo. Questa è la ragione per cui chiediamo alla coalizione di proseguire il suo sostegno” ai combattenti dell’opposizione”, ha dichiarato Jalil.
Quasi ad anticipare una risposta alle frasi di Jalil, nella notte la Nato ha effettuato nuovi raid su Tripoli. Le plosioni, almeno sei, sono avvenute attorno all’una di notte e hanno interrotto, solo per qualche minuto, le raffiche di mitra dei festeggiamenti dei ribelli. E i raid lasciano supporre la presenza nella capitale libica di forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi, nonostante la conquista martedì scorso da parte dei ribelli della zona del compound del leader libico, di cui si sono perse le tracce.
La nuova offensiva Nato non ferma comunque le trattative in corso a Sirte, città natale di Muammar Gheddafi. Il Consiglio Nazionale di Transizione libico ha tuttavia sottolineato che negoziati in corso a Sirte “non continueranno all’infinito”, lanciando un appello per un “rapido accordo” altrimenti la situazione verrà “risolta per via militare”; le trattative riguardano al momento esclusivamente i leader tribali della città e nessun contatto è stato stabilito con Gheddafi o i suoi principali collaboratori.
Oggi infine sarà in Libia l’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni per firmare con il Consiglio nazionale transitorio libico un accordo che prevede, tra l’altro, forniture di gas e benzina per le esigenze della popolazione locale
vgp
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