Ti piace muovere le mani? E allora fallo sul tombolo. Non è lo slogan del corso sperimentale che l’Accademia merletti farà partire nei prossimi mesi, ma potrebbe esserlo.
Perché lo scopo è proprio questo: utilizzare il merletto come strumento per contrastare il bullismo e il disagio giovanile. Partendo dai più piccoli, gli alunni di quinta elementare, arrivando fino all’università. La merletto-terapia.
Un progetto assolutamente innovativo, che creerà opportunità occupazionali, visto che serviranno anche insegnanti da inviare nelle scuole.
Iniziativa che già nei prossimi mesi potrebbe prendere il via nelle scuole dell’istituto comprensivo 1 guidato da
che in verità ha già mosso i primi passi, con un corso che s’è tenuto alla Ripamonti di Como e che ha coinvolto le ragazze della terza, indirizzo moda. Che hanno realizzato dei braccialetti decisamente graziosi.
Un altro progetto della presidente ha visto protagoniste le detenute del carcere del Bassone, i loro lavori sono stati consegnati anche a papa Benedetto XVI.
Il suo progetto con le scuole canturine, punta a prevenire il disagio. A partire dal bullismo. «Durante l’adolescenza – spiega Flavia Tagliabue – tutti attraversano dei problemi. Quello che viene realizzato con le mani è espressione di quel che si ha dentro. In questo senso produrre merletti può aiutare ad avere consapevolezza di quel che si è e di quel che si vuole per il futuro».
Non merletto tradizionale, ma utilizzando disegni e filati contemporanei. Per insegnarla ai ragazzi, però, servono persone formate adeguatamente, una decina almeno – lezioni da ottobre – che verranno pagate poi attraverso voucher, per questo è preferibile non siano pensionate.
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