BODIO LOMNAGO «Ancora non ci crediamo, non può essere vero che Franca sia morta, non riusciamo proprio a rendercene conto». Giovanni Lazzaroni, consigliere comunale di Bodio Lomnago, era un amico fraterno di Franca Camboni la donna di Bodio tragicamente scomparsa, insieme alla sorella Lucia (residente invece a Cagliari), nel terribile incidente avvenuto domenica mattina lungo la A26. Una morte che ha colpito tutti nel profondo, anche perché la famiglia aveva vissuto a Pasqua la tragedia dell’omicidio
della nipote Alessandra, accoltellata a morte dal padre Mario, fratello delle due donne.
Giovanni, come tutti i vicini di casa, non riesce a darsi pace per un dramma inspiegabile. «Mi ripeteva spesso – racconta Giovanni – che ero come un fratello. Le nostre famiglie sono molto legate, siamo andati anche nella sua Sardegna insieme. Ce l’ha mostrata in lungo e in largo. Amava la sua terra e noi abbiamo imparato ad apprezzarla grazie a Franca». Domenica mattina Franca, in compagnia della sorella Lucia e della figlia Elisabetta, si stava recando all’outlet di Vicolungo in provincia di Novara. A un certo punto la macchina sulla quale si trovavano per cause tuttora da chiarire ha perso il controllo. L’urto è stato terribile: Franca e la sorella Lucia sono decedute, la figlia Elisabetta per fortuna sta bene ed è già tornata a casa. Il destino si è accanito contro questa famiglia. Il giorno di Pasqua, infatti, il fratello di Lucia e Franca, Mario Camboni, era stato arrestato con l’accusa di aver ucciso a coltellate la figlia Alessandra e di aver ferito il figlio Federico. In quei giorni era arrivata dalla Sardegna la sorella di Mario, Lucia. Insieme alle due sorelle residenti nel Varesotto, Franca che abita a Bodio e Rosalba che vive a Gallarate, avrebbero voluto fare un pellegrinaggio mariano a Medjugorje. Un viaggio rimasto nel cassetto a causa del terribile dramma di Pasqua e che purtroppo rimarrà tale dopo l’incidente. Nessuno riesce a darsi pace: «Franca – ricorda Giovanni – era una donna straordinaria, speciale, sempre disponibile e altruista. Il suo orto con il giardino e le rose erano la grande passione. Le piaceva viaggiare, era dinamica. Abbiamo sempre in mente le serate trascorse tutti insieme in estate qui nel cortile a bere caffè e a parlare. Era sempre pronta a dare una mano. Era stata infermiera all’ospedale di Varese, ma adesso era in pensione». Franca era una donna perbene, profondamente religiosa, rispettosa degli altri e riservata. In via Al Pozzo dove viveva era entrata nel cuore di tutti: «Non posso dimenticare – si dispera una vicina – il suo sorriso. Ci siamo salutati e ora lei non c’è più. Non possiamo crederci: Franca era una persona splendida, non può essere successo a lei».
b.melazzini
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