Oltre cinque milioni di ciclisti che pedalano sulle strade italiane, il 22% del totale, sono invisibili. Almeno agli occhi degli automobilisti. Lo rileva un’indagine del Centro studi e documentazione Direct Line, secondo cui il fenomeno dipende dalla tendenza di chi è alla guida a concentrarsi solo sulle alle auto.
Lo studio ha monitorato i comportamenti di guida analizzando le stimolazioni visive di un campione di automobilisti attraverso l’uso della tecnologia Eye Tracking, che grazie a occhiali speciali rileva l’orientamento del cristallino e fa così desumere il centro dell’attenzione del soggetto. Ne è emerso che il guidatore tende ad assumere una prospettiva sbilanciata, focalizzata sulle altre automobili, che diventano l’unità di misura dello spazio circostante a discapito degli altri attori della scena, ciclisti in primis.
Nel corso dell’osservazione, infatti, gli automobilisti non sono riusciti a notare il 22% dei ciclisti, pur essendo questi chiaramente visibili dal loro veicolo. Stimando che in Italia pedalino 25 milioni di cittadini, ne risulta che i ciclisti invisibili superano i 5 milioni. Ma non solo: i conducenti non hanno notato nemmeno il 15% dei motociclisti e il 4% dei pedoni.
Diversi i fattori che incidono sul fenomeno. L’uso del navigatore satellitare, ad esempio, fa salire i ciclisti non avvistati al 24%. Esistono poi differenze di genere e di età. I ciclisti sono invisibili per 26% delle donne contro il 17% degli gli uomini, e per il 31% dei giovani tra i 20 e i 29 anni contro il 21% degli adulti tra i 50 e i 59 anni.
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