I musei vuoti e i centri commerciali pieni: è stata questa l’immagine che Varese ha dato di sé ieri, nel giorno di Pasquetta.
Una parte di responsabilità l’ha avuta la pioggia battente, che ha martellato la città tutto il giorno, riportandola di colpo in un’atmosfera più adatta al mese di novembre che a quello di aprile.
I negozi chiusi, poi, hanno fatto il resto. Il centro, lunedì mattina, era quasi vuoto: era possibile trovare aperto solo qualche negozio di grandi catene, perfino per un caffè era necessario girare affannosamente per tutto il centro: molti, infatti, i bar che hanno deciso di non aprire.
Una situazione che non ha fatto di certo bene all’iniziativa, voluta dall’assessorato alla Cultura, di lasciare aperti i musei nel giorno di Pasquetta: complice anche la serrata dei negozi, nel museo di Villa Mirabello non sono stati raggiunti i venti biglietti staccati per i visitatori. È andata un po’ meglio a Masnago: nel museo civico del castello si sono avvicendati circa centocinquanta visitatori in tutta la giornata.
I varesini, però, hanno dimostrato di preferire lo shopping al chiuso piuttosto che la cultura: fin dal mattino, infatti, i parcheggi dei centri commerciali erano pieni di auto, segno di una massiccia presenza di potenziali clienti. Diversi i supermercati cittadini che sono rimasti aperti ieri, e sono stati presi d’assalto, forse anche perché con il pranzo di Pasqua sono andate esaurite le scorte di cibo in casa.
Il centro commerciale Belforte, in particolare, nel parcheggio aveva perfino dei pullman privati, fin dal mattino. Una tendenza che parla chiaro, quella dei varesini, che però non sempre sono entrati per acquistare. C’è chi semplicemente voleva fare una passeggiata in un posto coperto, comprando un gelato e guardando le vetrine.
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