Si sarebbe rifiutata di andare a casa di una paziente di Locorotondo (in provincia di Bari) affetta da Sla per cambiare la cannula tracheostomica, adducendo il fatto che il collega di riferimento era in ferie e invitando a richiamare il martedì successivo (ieri ndr): per questa ragione un medico dell’Asl di Bari sarà denunciato dai carabinieri del Nas intervenuti dopo che la vicenda è stata segnalata a «Repubblica.it» dai famigliari della donna, che è costretta a letto e rischiava di morire se non fosse stato fatto subito l’intervento.
Il Nas ha reso noto di aver riferito del risultato delle indagini alla Direzione generale dell’Asl e all’Ordine dei medici e di aver informato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Quest’ultima ha definito l’episodio «vergognoso», una vicenda – ha detto – «che non deve ripetersi mai più».
«Chi si è macchiato della responsabilità di questo episodio vergognoso – ha aggiunto il ministro – dovrà risponderne adesso alla Procura della Repubblica, alla Direzione dell’Asl e all’Ordine dei medici». «In Italia – ha continuato Lorenzin – non può accadere, non deve accadere che alla richiesta di un pronto intervento, da parte di una struttura sanitaria venga risposto che l’intervento sarà eseguito dopo le festività».
Si tratta, invece, di una vera e propria «baraonda» senza un perché per il direttore generale dell’Asl di Bari, Domenico Colasanto, il quale, interpellato dai giornalisti, ha smentito il fatto che l’anestesista chiamato dai famigliari, una donna, della paziente affetta da Sla si sia rifiutato di fare visita a domicilio. Sono stati i parenti della donna – ha spiegato Colasanto –, quando hanno saputo che il medico referente era in ferie, a scegliere un’altra soluzione.
L’Asl di Bari ha istituito un’unità operativa Assistenza pazienti fragili che ha in carico 240 pazienti (erano 111 un anno fa). Il dirigente dell’unità, Raffaele Gargano, ha un telefono aziendale aperto 24 ore su 24. Era in ferie venerdì pomeriggio e ha dato il cellulare a chi lo sostituiva. «Dalla versione in mio possesso la dottoressa, di assoluto valore cristallino – ha raccontato Colasanto –, ha riferito che il dottor Gargano era fuori e lei lo sostituiva. All’insistenza dei famigliari della paziente ha riferito che Gargano sarebbe rientrato martedì (ieri ndr). Alla richiesta della sostituzione della cannula, ha risposto che si sarebbero organizzati». Sarebbero stati poi i famigliari della donna a decidere di organizzarsi diversamente.
«Non è stata data alcuna disponibilità – ha detto invece il figlio della donna malata di Sla – del medico che ha risposto al telefono a venire a casa nostra per cambiare la cannula per la respirazione a mia madre. Noi non abbiamo declinato il suo invito, non ne avevamo motivo».
«Ora ho il timore – ha concluso il figlio – di tutto quello che è accaduto: noi ogni giorno abbiamo bisogno di un certo tipo di assistenza. Domani (oggi ndr) andrò all’Asl per ritirare cibo e medicine per mia madre e non so che accoglienza avrò».
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