Nella 44ª edizione dell’«Earth day», la Giornata della Terra istituita dalle Nazioni Unite, in cui si celebrano le città «verdi», da Sydney a Nuova Delhi, da New York a Roma, al Cairo, da Pechino a Beirut, dall’Amazzonia a Honolulu, a Washington e a Mosca, sono state organizzate manifestazioni per chiedere azioni concrete ai governi per fermare i disastri ambientali.
«L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e la terra dove cresce il nostro cibo sono parte di un ecosistema globale delicato, che è sempre più sotto pressione per colpa della mano pesante dell’uomo», ha avvertito il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, lanciando un appello a prendersi cura del pianeta, «la nostra unica casa», promuovendo lo sviluppo sostenibile e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
L’Sos sull’urgenza di ridurre le emissioni globali di gas serra, combattere i cambiamenti climatici, vivere in modo più eco-friendly e proteggere così le generazioni future è una causa che va avanti per tutto l’anno: l’impegno si concentra sulle misure per un futuro più sostenibile, soprattutto nelle città dove ormai si concentra la metà della popolazione mondiale. Il focus è nel risparmio di energia, nell’uso delle rinnovabili, nella lotta agli sprechi, nell’aumento di aree verdi; significa ridisegnare i trasporti, i sistemi energetici, l’edilizia.
Per il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, «in un mondo che continua a “consumare” risorse naturali che non sono infinite, ogni governo ha il dovere morale di affrontare la salvaguardia del pianeta come un’emergenza immediata».
C’è l’impegno per rilanciare la crescita italiana ed europea attraverso «un’economia completamente ambientale e sostenibile, costruita su un modello circolare di riutilizzo immediato di ciò che si usa, sulla riduzione delle emissioni nocive per una migliore qualità della vita e per frenare i cambiamenti climatici di cui paghiamo già le conseguenze, sulla limitazione drastica degli sprechi di cibo e acqua, sulle fonti rinnovabili, sulla messa in sicurezza del territorio, la difesa dei mari, della natura, delle specie protette. Occorre rafforzare la sensibilità ambientale dei cittadini, partendo dalle scuole».
Questa giornata «deve essere un momento di riflessione sulla tutela del nostro territorio e sulla capacità produttiva che avremo in futuro – ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina –. In Italia, negli ultimi 5 anni, abbiamo perso 70 ettari di terreno al giorno. Dobbiamo intervenire in fretta. Siamo impegnati perché il nostro Paese abbia una legge adeguata sul contenimento del consumo del suolo». E l’Italia ha perso negli ultimi 20 anni il 15% delle campagne per effetto della cementificazione e dell’abbandono – è l’allarme di Coldiretti –, provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto di 2,15 milioni di ettari la terra coltivata.
Per l’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi), inoltre, «non può esserci green city senza sicurezza idrogeologica». Legambiente auspica infine che l’«Earth day 2014» sia l’ultimo senza i delitti contro l’ambiente nel Codice penale, visto che «sono oltre 30 mila ogni anno i reati contro l’ambiente, un’attività che frutta a chi delinque oltre 16 miliardi di euro».
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